Barcellona. Impossibile zittire l’ emozione e la fede in Cristo
Non avrei voluto scrivere nulla sull’attentato terroristico di Barcellona, né commentare gli assurdi fatti di Oslo e della Germania, volutamente oscurati dai media italiani e dal nostro governo, ma non ci sono riuscita.
Non volevo aggiungere parole, a parole, ad ancora parole. Parole di rabbia, parole di cordoglio. Ho cercato di pregare e basta, affidandomi al mio Dio, Gesù Cristo il Dio dell’amore e del perdono. Mi sono rivolta a lui per dare una risposta a questi gesti Terroristici, che seppur spinti da una dottrina, che nulla a che a vedere con il perdono e la fede, una dottrina che predica vendetta l’Islam, ma mia convinzione personale, da sempre armata da uomini per fini terreni come il potere, la conquista la sopraffazione di una o più razze, nei confronti di altre. Perché ho chiesto al Signore, perché?
Ma la risposta già la sapevo, succede tutto questo quando l’uomo e la donna, dimenticano quello che è essenziale, e diventano egoisti, consumisti, individualisti.
Non amo la povertà, sia chiaro. Non odio neppure chi ha più di me. Però spero e credo in un mondo dove ognuno possa vivere secondo i propri desideri, lavorando, pensando a sé ma anche agli altri con onestà. Il Signore aveva concesso la terra e i suoi doni a tutti. Sono gli uomini che hanno deciso che non fosse così, e fossero solo pochi a trarne beneficio. Ecco forse è da questo che poi è nato tutto. Chiarisco anche che non giustifico nessun uomo che uccide un altro uomo. Sono umana e provo odio per questa gente, tenuta volutamente nell’ignoranza, per poterli armare mandarli al massacro, anche se l’uomo o la donna, anche il più ignorante, è consapevole dell’azione che sta per compiere, anche se non gli è chiaro il motivo, e per questo ingiustificabile quando è portatore di morte.
Quello che sto cercando di dire e gridare, soprattutto agli ottusi governanti finti buonisti, è che bisogna dare a tutto un ordine, un valore. A partire dalla vita, il nostro bene più prezioso. Più del denaro, più del potere. Bisogna tornare a gridare ciò che e bene e ciò che e male, e chi fa del male deve pagare. Basta buonismo incondizionato, basta con la scuola che non insegna più a vivere ed amare, ad imparare dalla storia, anche dagli errori commessi, per evitare di tornare a farli. Soprattutto torniamo a credere nelle famiglie, a parlare con i nostri figli a far conoscere che ogni azione che noi compiamo porta delle conseguente. Insegniamo loro che la vità va vissuta fino in fondo con le gioie e i dolori, che nulla ci è dato gratuitamente, ma va conquistato.
Ricordiamo loro l’amore per gli altri, per la patria, ma anche a riconoscere il bene e il male , a far crescere il bene e combattere il male. Ricordiamo loro che si diverso è bello, ma come noi siamo capaci di rispettare, riconoscere e apprezzare il diverso, altresì il diverso deve fare con noi.
Perché prima capiamo che non siamo tutti uguali, ma che ognuno di noi è un mondo a sé stante, ed è in grado di essere parte del bene o del male, a seconda di come ci poniamo.
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