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Abbiategrasso – Sprar. Cesare Nai sta rischiando che l’abbraccio di Matteo Salvini durante le elezioni amministrative lo stritoli.
E’ in corso una battaglia molto serrata fra i politici della Lega Nord e il Prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, e il governo italiano, a proposito del protocollo Sprar e contro l’immigrazione clandestina.. I politici della lega nord hanno convinto quasi la metà dei sindaci dell’altomilanese, leghisti o meno, a non firmare il protocollo capestro Sprar che obbliga i comuni a farsi carico dell’assistenza ai clandestini. A Milano, l’opposizione al sindaco Sala è durissima, la regione Lombardia ha già comunicato che si opporrà in ogni modo all’invio di altri clandestini in Lombardia. Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, sta conducendo da tempo una battaglia dai toni e decisioni durissime. Come prenderà la mancanza di coraggio di Cesare Nai nell’opporsi alle richieste del prefetto?
Il sindaco di Legnano, Gian Battista Fratus, appena eletto ha rigettato l’accordo Sprar firmato dall’ex sindaco Centinaio. A Ossona, dopo la firma dello Sprar, la Lega Nord ha ritirato appoggio politico e l’assessore Porrati, spostandosi all’opposizione e dando “via libera” ad una opposizione dura e non solo consigliare e politica, ma anche territoriale. Gli si sta facendo, cioè, il cosiddetto “culo”. Solo settimana scorsa abbiamo visto come una indecisione nel rispetto degli accordi ha portato la Lega Nord ad astenersi in due delle tre votazioni per la presidenza del consiglio comunale. Si era anticipato come poteva andare in La Prima volta di Cesare Naj si preannuncia dolorosa . Non è difficile comprendere come, con i numeri che ci sono in consiglio comunale, la seconda volta di Cesare Nai potrebbe andare anche peggio.
Forse è per questo che il buon sindaco Nai continua a ripetere che vuole amministrare con la partecipazione di tutti e quindi anche delle opposizioni. Forse ha già capito e spera nella possibilità di salvataggi in extremis da parte di Domenico Finiguerra, specie su questo argomento. Non è un segreto che Domenico Finiguerra è stato eletto con i voti di Bene Comune, il sistema di liste civiche sostenute dalle Acli. Alle Acli fanno capo una serie di cooperative che hanno partecipato ai bandi Sprar per la gestione dei fondi destinati ai “presunti clandestini”.