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Ossona – Gira in paese ( lo sanno e lo dicono tutti) la voce per cui la proloco Morus Nigra vorrebbe accogliere nei locali della portineria di Villa Bosi 4 clandestini, o richiedenti asilo. La notizia, con tutti i dubbi del caso, è stata pubblicata anche su Altomilanese. Ma cosa succede davvero?
Nei giorni scorsi si è sparsa la voce che 4 clandestini erano arrivati e che risiedevano nella casetta Rossa di Villa Bosi ( in via Roma). Considerando disponibilità e il fatto di sapere che i richiedenti asilo arriveranno a giorni, ovviamente la sede della Proloco è uno dei posti Tunuti d’occhio. Chi si sente tradito dall’amministrazione comunale, che si era presentata come di centro destra mentre è palesemente di sinistra, non li perderà di vista. Attualmente, come dice anche altomilanese, nella casetta rossa non ci sono profughi, ma gira voce che li si attenda a breve.
Attualmente, fino a quando ci saranno i problemi burocratici che la prefettura non ha ancora risolto, la distribuzione dei profughi avviene con persone che sono già all’interno del circuito sprar. Sono quindi richiedenti asilo, e non clandestini , perchè hanno già fatto domanda di asilo politico anche se in realtà sono già al primo ricorso. Per i profughi veri il riconoscimento dello status di profugo avviene in meno di tre mesi perchè è palese. Si fanno identificare, hanno i documenti e arrivano dai paesi veramente a rischio.
Nel piano protocollo sprar Ossona è stata collegata a Bareggio e a Sedriano. Sarà una sola cooperativa a gestire lo sprar per i tre comuni. A settembre ci sarà un bando ( per la distribuzione dei fondi) per le cooperative che già vi partecipano. Quindi i contatti presi dall’assessore Gussoni (confermati durante la riunione del 30 maggio) sono stati con la cooperativa che già opera in questo senso a Bareggio.
La proloco Morus Nigra occupa, tramite una convenzione con il Comune di Ossona, un immobile che appartiene a regione Lombardia tramite l’ospedale Maggiore. E’ impossibile che nei locali della casetta Rossa sia ospitato qualcuno, tanto meno i prolochini possono utilizzare le strutture interne agli spazi di Villa Bosi e del suo parco per aderire e collaborare allo sprar. L’adesione al Protocollo Sprar può avvenire solo tramite il proprietario degli immobili e se qualcuno, un affittuario o un convenzionato, usa i locali per scopi diversi da quelli stabiliti nel contratto di affitto o nella convenzione, perde il diritto all’utilizzo della struttura. Altre volte si è passati sopra a molte irregolarità amministrative sull’uso di Villa Bosi per garantire la fruibilità del parco da parte della popolazione ossonese, ma questa volta non sarà possibile.
Se si chiudessero gli occhi e le orecchie sull’utilizzo della casa rossa in Villa Bosi, Regione Lombardia si troverebbe di fronte ad un grave precedente, e dovrebbe concedere anche un altro ospedale in disuso, appartenente però al comune di Milano, quello di Garbagnate Milanese, dove è appena stato eletto un sindaco della Lega Nord, Daniele Barletta. Solo lo scorso anno il vicepresidente del Coniglio di regione Lombardia Fabrizio Cecchetti si era espresso chiaramente “Sala, Majorino e la giunta di Milano devono togliersi dalla testa di scaricare i clandestini sull’hinterland . Il Comune di Milano è proprietario dell’ex ospedale di Garbagnate per cui sappiamo bene con chi prendercela se dovessero arrivare i clandestini” aveva detto. Immaginate quindi se sarà tollerato e accettato che degli immobili di Regione Lombardia possano essere usati allo stesso scopo.
In paese, Ossona Sicura è attualmente l’unica, tra comitati e associazione civiche, che si è schierata pubblicamente contro la presenza di un centro di accoglienza Sprar (o di altro tipo) in paese. All’appello del Sindaco Venegoni e dell’assessore Gussoni alcune altre associazioni che hanno semplicemente risposto che il loro statuto non prevede il tipo di collaborazione richiesta. Ossona Sicura è il gruppo (associazione) con il maggior numero di aderenti in paese. La loro posizione è molto pratica. Ci sono tanti problemi di sicurezza ad Ossona. Perchè se ne creano altri?
Con le loro azioni, sempre osteggiate dall’amministrazione comunale, sono riusciti a ottenere la diminuzione dei furti in appartamento e l’allontanamento del gruppo di nomadi stanzializzati serbi, colpevoli di tanti furti, di scippi e di aggressioni, che si erano stabiliti prima in una villetta del condominio San Carlo e poi in via XXIV maggio. Per agire in modo legale, hanno organizzato una sede della Guardia Nazionale Lombardia e hanno iniziato i corsi di preparazione per i volontari.
La loro battaglia è sempre a favore della legalità e si svolge nella legalità, per questo l’attenzione nei confronti delle azioni della proloco e della sede di Villa Bosi saranno puntuali e inerenti alla sicurezza. I suoi volontari avranno gli occhi puntati sulla sicurezza e la proloco Morus Nigra, a causa della adesione allo sprar, sarà sotto i loro occhi, come se fosse sotto a una macchina per i raggi x.
Non sappiamo chi è il presidente attuale della Proloco Morus Migra. Anche se il nome del legale rappresentante della associazione che ha dichiarato, tramite la voce di Lanfranco Garavaglia, di partecipare al protocollo Sprar dovrebbe essere pubblico, seguendo le norme della trasparenza degli atti pubblici, quando si fanno domande sul suo nome scende un imbarazzante silenzio. Il massimo della risposta ottenuta è “io lo so ma non te lo dico”. Si è notata la presenza di un certo Lorenzo Miracola, che accompagna spesso il cognato del sindaco, Lanfranco Garavaglia, nelle riunioni istituzionali in cui è presente la proloco Morus Nigra, ma non vi è traccia di una sua reale elezione.
Da una discussione sul gruppo Facebook di Ossona Sicura si è saputo solo chi non è il presidente. Non lo è il cognato del sindaco Venegoni, Lanfranco Garavaglia, e non lo è il geometra Elvis Pastori, che era il presidente fino allo scorso anno. Oggi chi è quello che metterà la firma sui permessi e su i certificati per fare le feste di agosto? Chi metterà la firma sui documenti dei protocollo Sprar prendendosi la responsabilità di qualunque cosa accadà con i “richiedenti asilo”? Chi è il pazzo che si è preso la briga di rischiare la galera e il proprio patrimonio personale per ospitare nei locali della Regione Lombardia i richiedenti asilo dello sprar? Un mistero.
Questo mistero è un vero peccato, perchè ci toglie la possibilità di intervistare il presidente della proloco Morus Nigra e di sapere da lui se conferma la partecipazione e la collaborazione dell’istituzione comunale al Protocollo Sprar utilizzando i locali di proprietà di regione Lombardia. Basterebbe una sola sua parola per bloccare qualsiasi polemica. Gli basterebbe dire che “No, non è vero che la proloco Morus Nigra partecipa al protocollo sprar.” e tutto sarebbe salvo, Festa di agosto compresa. In questo caso, però, sputtanerebbe sia Lanfranco Garavaglia sia il sindaco Venegoni, sia l’assessore Poli, sia l’assessore Gussoni, e l’amministrazione comunale tutta, e la sua presidenza della proloco Morus Nigra finirebbe nel giro di un paio di giorni. La curiosità intorno alle sue scelte è molta.
Ammesso che esista. Infatti c’è anche un’altra possibilità. Cioè che la proloco Morus Nigra non sia riuscita ad esprimere un presidente e che quindi non ci sia nessuno che abbia firmato permessi e collaborazioni, e quindi la presa di posizione di Lanfranco Garavaglia sulla collaborazione della proloco allo sprar sia decisamente illegittima. E ora, vediamo cosa succede. Qui da Cronaca Ossona, vi racconteremo tutto.
Articolo aggiornato il 10/07/2017 14:47