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Comuni Sprar. Violata la promessa di mandar solo 12 clandestini

Protocollo sprar – Arrivano notizie del mancato rispetto della clausola di salvaguardia nei Comuni che hanno firmato il protocollo sprar. Ora le dimissioni di Marino Venegoni diventano una questione di coerenza. Avrà la facciatosta di continuare a fare il sindaco? Secondo me si.

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clandestiniE così avevamo ragione io e gli altri aderenti di Ossona sicura. La clausola di salvaguardia del protocollo sprar è stata violata parecchie volte e lo sarà anche a Ossona. La clausola di salvaguardia è quell’articolo che il Sindaco di Ossona, con aria di superiorità, da quello che capisce tutto lui e gli altri sono cretini e quando sono aggrediti è perchè se la cercano, ha letto alla riunione dello scorso 30 maggio. Lo aveva letto per dirci che chi si rifiutava di accogliere i clandestini e di firmare lo sprar era in malafede perchè il prefetto di Milano aveva sottoscritto un accordo con cui si impegnava a garantire che “nessun altro clandestino sarebbe stato mandato nei comuni Sprar” e che “I comuni sprar saranno esclusi dei bandi per l’accoglienza”. “Si ciao Pep”… come si dice a Milano.

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I casi di mancato rispetto della clausola di salvaguardia si moltiplicano

Non era difficile capire al volo, già alla proposta di firma del protocollo, che era una bugia. Anche perchè il prefetto Lamorgese, all’articolo 4 aveva scritto ben chiaro che  nelle righe precedenti aveva scritto una bugia. D’altra parte, come sarebbe stato possibile escludere dai bandi Sprar le cooperativa che avevano sedi o spazi nei comuni sprar? E’ contro la legge, limitare i diritti. Oggi sul notiziario dell’Anci (unione nazionale comuni italiani) sono apparse le dichiarazioni di Matteo Biffoni,  delegato Anci all’Immigrazione, che riportiamo.
“Si stanno moltiplicando in questi giorni i casi di mancato rispetto della clausola di salvaguardia, che prevede la tutela dei Comuni Sprar  rispetto a numeri limitati di presenze e all’apertura da parte dei Prefetti di altre forme di accoglienza non concertate con i sindaci. Ci rendiamo conto dell’emergenza, ma il problema non può essere caricato sempre sui Comuni, e sempre sugli stessi. Continuiamo a segnalare ogni singola situazione al Ministero, ma le risposte stentano ad arrivare. Si tratta di casi molto gravi e palesi, di Comuni che hanno appena aderito allo Sprar sulla base di precise rassicurazioni che poi vengono disattese, mettendo i sindaci in una posizione difficile nei confronti della cittadinanza”.

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Patti rispettati? Ma ha letto il protocollo?

Continua Biffoni: “I patti vanno rispettati a maggior ragione a fronte dell’emergenza, in quanto ogni azione contraddittoria in merito alla tenuta dell’accordo, in una fase delicata come quella attuale, incide in maniera negativa non solo sul singolo Comune oggetto della mancata applicazione della clausola, bensì su tutto il territorio nazionale, minando la fiducia dei sindaci. E se i sindaci non si fidano più, ogni strategia di accoglienza diffusa e concordata rischia di venire meno. Il riparto diffuso è possibile, anche a fronte dell’attuale emergenza. E in questo contesto l’adesione allo Sprar deve essere sempre più una garanzia di accoglienza sostenibile ed efficace. Chi non vi aderisce, può rischiare di subire invii massivi. Ricordiamo che sono ancora almeno due terzi i Comuni che non hanno alcuna forma di accoglienza sul territorio. Siamo con il governo a sostegno di ogni iniziativa a livello europeo, perché l’immobilismo dell’Europa su questo tema è diventato davvero inaccettabile: diciamo basta con le parole, è l’ora dei fatti. Da parte nostra, siamo pronti ad appoggiare anche le decisioni più drastiche. Lo Sprar è occasione per i sindaci e per le loro comunità di avere una presenza sostenibile, di qualità, trasparente dal punto di vista amministrativo e gestionale. Serve un segnale chiaro da parte del Governo che stiamo guardando entrambi nella stessa direzione”.

Ce la facciamo una allegra risata?

Se le bugie dette da governo del Pd, attuate dal prefetto e imposte dai sindaci del Partito democratico  alla cittadinanza dei loro comuni non avessero un effetto drammatico, ce la si potrebbe fare davvero. Nel nostro caso sarà una risata amara, perchè sindaci come Marino Venegoni, e altri sindaci che hanno firmato il protocollo capestro, non si prederanno la responsabilità di quanto firmato. Anzi saranno troveranno il modo di far finta di nulla. Non chiederanno scusa, e non daranno quelle dimissioni che chi avrebbe un minimo di amor poprio avrebbe già firmato.

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E la Elios?

Dopo aver raccontato a tutto il paese che il sindaco aveva firmato il protocollo Sprar perchè era il male minore e perchè gli mandavano la metà dei clandestini e potevano gestire il fenomeno, e che così non avrebbero mandato clandestini alla Elios, come se la caverà ora Marino Venegoni?  Farà ancora finta di nulla come fa finta di nulla quando qualcuno gli ricorda che la sua amministrazione e quella precedente devono ancora recuperare i 90mila euro buttati nel cesso con la firma dei contratti di finanza derivata?

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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