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Via Tortona, Milano – Il 24 giugno dalle 18 nelle sale del Mudec, il Museo delle Culture di Milano, la Cip – comunità italo-peruana – festeggerà una delle loro maggiori feste tradizionali, la festa di Inti Raymi, la festa del dio Sole.
Questa particolarissima festa accomuna molti popoli andini e si tiene in lingua Quechua, la lingua originale dei popoli inca. La festa è aperta a tutti, ed è un’ottima occasione per conoscere da vicino le tradizioni Inca e la loro civiltà. C’è una notevole comunità di lingua Quechua, a Milano. Per la maggior parte sono peruviani di discendenza inca, ma la festa di Inti Raymi coinvolge la parte andina di Ecuador, Perù, Bolivia, Cile e Argentina.
Il Quechua era la lingua ufficiale dell’impero Inca. Oggi è una lingua parlata da una popolazione fra i 9 e i 14 milioni di persone. L’Unesco nel 2009 lo ha inserito, come il lombardo, nelle lingue a rischio di estinzione. Infatti l’uso della lingua a scuola, fra i bambini, era fortemente disincentivato nella maggioranza dei paesi andini. Poi le politiche di protezione della culture locali sono cambiate e oggi questa lingua minoritaria sta riprendendo forza in Sud America. La Bolivia l’ha adottata come lingua ufficiale, insieme allo spagnolo.
Per noi europei questa festa è una curiosità. Per le popolazioni andine Il 24 giugno è il solstizio d’Inverno, non il solstizio d’estate. Nell’emisfero boreale (il nostro) il solstizio d’estate è convenzionalmente indicato con il primo giorno d’estate, il 21 giugno. Nell’emisfero australe si è invece all’inizio dell’inverno. Inti Raymi è quindi la festa della Rinascita del Dio Sole e si festeggia in pieno inverno. Per gli Inca è il giorno in cui inizia il nuovo anno.
Articolo aggiornato il 26/07/2020 15:57