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Oggi diverse centinaia di genitori si sono trovati in piazza della Scala, a Milano per manifestare il loro dissenso nei confronti della decisione del governo italiano e del ministro della Sanità Lorenzin di imporre come obbligatori 12 vaccini, da eseguire sui bambini in due mesi.
Le ragioni portate dai genitori sono parecchie e tutte ragionevoli. Non tutti sono contro i vaccini, ma sono giustamente preoccupati per il modo in cui è stata imposta la vaccinazione, e per il numero di vaccini contemporanei imposti per legge ai bambini e che va ben oltre i 4 obbligatori. Fra questi 12 vaccini c’è persino l’anti influenzale, Ragionevoli le opposizioni al decreto del ministro Lorenzin. Ce ne sono di legali, di mediche e di semplice buon senso.
Fra le ragioni legali i genitori hanno fatto notare che l’imposizione delle vaccinazioni da parte del governo, tramite un decreto, è un abuso ed è incostituzionale. Le leggi le fa il parlamento, non il governo. I decreti legge possono essere emessi dal governo solo in emergenza o su mandato del parlamento, con una legge delega all’interno di una legge quadro, e devono essere ratificati entro 60 giorni pena l’annullamento di tutti gli effetti avuti fino a quel momento. Gli effetti sui bambini vaccinati con 12 vaccini contemporaneamente non sono annullabili. La legge quadro non esiste, e non vi è nessuna emergenza epidemica che possa giustificare le vaccinazioni. Il ministro Lorenzin ha ordinato, di fatto, un TSO, un trattamento sanitario obbligatorio, nei confronti di neonati e bambini.
I bambini dovrebbero essere vaccinati in meno di 2 mesi, sin da piccolissimi, quando ancora non è prevedibile se sono allergici a qualcuno degli elementi presenti nei vaccini. Lo scopo dei vaccini è quello di scatenare una reazione del sistema immunitario senza che vi sia la malattia. I bambini maturano un proprio sistema immunitario nel tempo. Lo completano intorno ai due anni.
Prima i bambini sono protetti dagli anticorpi ereditati dalla madre durante la gravidanza o l’allattamento. Solo alcune vaccinazioni sono previste da piccolissimi, per proteggere i bambini da rischi concreti, come il tetano, altre sono inutili prima di una certa età perchè non è possibile che il vaccino stimoli un sistema immunitario che ancora non è maturo. Gli effetti di 12 vaccini in pochi mesi non sono prevedibili.
Fra i vaccini obbligatori scelti dalla Lorenzin c’è anche l’anti influenzale, che è una vaccinazione che , fino a questo momento, era consigliata , ma che bisogna ripetere ogni anno perchè il germe cambia molto spesso. La vaccinazione per la rosolia non immunizza per sempre, ma solo per mediamente 10 anni.
Queste sono solo alcune delle ragioni esposte nella rionata. Vi è poi il forte sospetto che l’obbligo imposto dal decreto ministeriale non sia stato fatto nell’interesse dei bambini. Il sospetto è che l’interesse protetto dal decreto sia quello di alcune case farmaceutiche. Troppi vaccini antinfluenzali o per altre malattie prodotti e non venduti?
Un bambino è un essere nuovo, sconosciuto e unico. Per i genitori che si sono ribellati alle imposizioni del ministro Lorenzin è una questione di buonsenso. Nessun vaccino è senza rischi. Si tratta sempre di fare una valutazione di buon senso che pesi i rischi e i benefici. I vaccini moderni non sono più con germi attenuati o morti, come era in passato. Oggi i vaccini contengono solo alcune parti di dna del germe. I vaccini non sono più in grado di scatenare la malattia. Sono più sicuri. Questo non significa però che il rischio non esista.
Non si è in grado di misurare la risposta immunitaria di ogni singolo bambino ad una vaccinazione massiva con ben 12 vaccini di tipi diversi . I genitori chiedono quindi di tornare ai 4 vaccini obbligatori e di utilizzare, per gli altri, delle campagne vaccinali. Il buon senso suggerisce che la libera scelta sia permessa ai genitori. La libera scelta del vaccino e del tempo e modo di somministrazione, esercitata nell’ interesse di ogni singolo bambino.
Articolo aggiornato il 09/07/2020 12:43