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Ossona – Ieri sera, sul tardi il sindaco di Ossona ha mandato alle associazioni di Ossona che si occupano di temi sociali una mail, convocandole per il prossimo 30 maggio. Il testo della mail ha fatto il giro del paese, facendo arrabbiare molta gente. Dice chiaramente che intende riversare sulle associazioni il peso dei 12 clandestini all’anno che il prefetto Lamorgese manderà a Ossona.
Più che commentare è meglio leggere cosa ha scritto, per comprendere cosa vuole a cosa vuole fare. “Buongiorno a Tutti. Con la presente si invita la spettabile Associazione in indirizzo a partecipare ad un incontro in programma Martedì 30 maggio 2017 alle ore 21,00 presso la sede comunale di Villa Litta, che si svolgerà con il seguente ordine del giorno: – condivisione protocollo tra prefettura di Milano e comuni delle zone omogenee: per un’accoglienza equilibrata, sostenibile e diffusa dei richiedenti la protezione internazionale; – condivisione programma attività estive;- varie ed eventuali. In attesa di incontrarvi, salutiamo cordialmente. Il sindaco”.
A Ossona sono rimaste solo tre o quattro associazioni che si occupano del sociale. A parte il comitato Ossona Sicura, che si occupa di sicurezza a 360 gradi, e gli Orsetti padani, riconosciuti come associazione sin dal 2006, le altre associazioni sono quelle legate alle Acli, di cui fa parte la lista di maggioranza in consiglio comunale Incontro. Si salvano solo Avis, croce azzurra e centro anziani che, avendo attività diverse nel sociale, non fanno parte delle associazioni coordinate dall’assessore Pierluigi Gussoni. Le associazioni benefiche di Ossona, un tempo attivissime, sono state fagocitate dalla proloco Morus Nigra. Ha sottratto loro tutte le possibilità di essere finanziate e aiutate, appropriandosi dell’unica struttura esistente, pretendendo di apparire sui loro volantini e decidendo di fatto chi aveva il diritto di esistere e chi no.
All’incontro con le associazioni parteciperanno quindi solo persone che sono in linea con l’amministrazione comunale e con il sindaco. Cioè le Acli, Emergency, I combattenti e reduci della prima guerra mondiale, la Caritas. e altre due o tre. Generalmente si tratta dello stesso manipolo di persone, una decina, che ricopre ruoli in tutte le associazioni. Ne è la prova la manifestazione del 25 aprile e del 2 giugno. Anche in quelle occasioni a tutte le associazioni del paese arriva una lettera in cui le si invita a partecipare con il gonfalone. Quel corteo è diventata la favola del circondario. Arrivano a venti persone solo se si contano i componenti dell’amministrazione e quelli della banda.
I gonfaloni sono sempre gli stessi: caritas, combattenti e reduci, Gibo che porta la bandiera dei verdi e quella dei palestinesi. E’ a questo manipolo di una decina di pensionati che il sindaco vorrebbe affidare la gestione dei clandestini che arriveranno in paese, dopo che ha firmato il protocollo del bando Sprar? Con quella firma il sindaco si è preso l’impegno di cercare loro una casa, pagargli l’affitto, dargli da mangiare, vestirli, in attesa, fra 5 o 6 anni che siano disponibili i fondi promessi dallo stato italiano.
Sappiamo perfettamente che gli unici locali pubblici che potrebbe mettere a disposizione il sindaco Venegoni sono quelli del vecchio Comune di via 4 novembre. In quei locali hanno sede delle associazioni. Ci sono le Acli, c’è il caf, e ci sono tre associazioni che si ritrovano nella sede concessa agli orsetti padani dal sindaco Luigi Dell’Acqua nel 2011. Orsetti padani, il comitato Ossona Sicura e l’appena costituito distaccamento della Guardia Nazionale Lombardia. Attualmente il comitato Ossona Sicura è la più grande associazione del paese, in termini di numero di aderenti.
Le Acli, in qualche loro struttura nazionale, potrebbero avere anche delle cooperative che si occupano della gestione dei centri di accoglienza dei clandestini, ma pare che l’idea del sindaco Venegoni sia quella di far fuori chi si occupa di sicurezza e di contrasto ai furti a Ossona per far posto ai clandestini e poi affidare gente senza preparazione e con età dagli anta in sù, la gestione e il controllo di quei tipi raccolti qualche settimana fa alla stazione Centrale di Milano.
Articolo aggiornato il 26/05/2017 09:06