A Pregnana Milanese i richiedenti asilo sono nelle case comunali dei disabili?
Pregnana Milanese – Sono arrivate alcune novità da Pregnana Milanese. Pare che una cooperativa, chiamata Intrecci, ospiti dei clandestini, o richiedenti asilo, negli appartamenti destinati ai disabili, in largo Aido, Avis.
La notizia ci ha lasciati a bocca aperta. Degli appartamenti del Comune di Pregnana Milanese, costruiti per dare una casa a disabili e anziani con pensioni basse, sarebbero attualmente occupate da giovani extracomunitari. Si tratterebbe degli alloggi costruiti nel 2008 dal Comune, con un progetto che comprende anche un centro anziani. Le proteste sono arrivate in questi giorni. Alcuni cittadini pregnatesi si sono accorti delle presenze. Sconvolti e indignati, hanno riferito che alcuni minialloggi di largo aido avis, sono ora abitati da un gruppo di giovani extracomunitari. Età media 22 – 23 anni, maschi e nel pieno della gioventù e della forza fisica. Fra loro, non c’è nessun invalido.
“Siamo rimasti a bocca aperta. Abbiamo controllato il nome sulla targhetta del citofono. C’è scritto Cooperativa Intrecci. Ma non saranno mica quelli di Magenta? Non credevamo ai nostri occhi. L’amministrazione comunale ha dato la case a canone agevolato, destinate ad anziani e disabili, ai clandestini!” Queste frasi sono il contenuto di una mail che mi è arrivata recentemente. Gli alloggi sarebbero quelli inaugurati nel 2008 insieme al Centro Polifunzionale in L.go Avis-Aido destinato ad accogliere la nuova sede del Centro Anziani “Adolfo Sioli” , il poliambulatorio medico e la stabile dei 12 minialloggi per anziani e disabili (l.go Avis-Aido, n 3).
L’amministrazione comunale ha dato al prefetto gli alloggi costruiti per i disabili e gli anziani?
Sul sito del comune di Pregnana milanese son descritte così, e poco sotto sono indicate le finalità dell’intervento residenziale comunale. “La finalità principale di tale intervento residenziale è di garantire ad anziani e disabili un contesto abitativo appropriato ed in grado di soddisfare i bisogni di vita oltre a tutelare e garantire la loro permanenza nel contesto territoriale locale, sostenendo la socializzazione, le relazioni familiari ed amicali, nonché l’aiuto reciproco tipico delle unità di vicinato.” Poi continua scrivendo che i destinatari dei mini-alloggi sono persone di età superiore ai 65 anni o disabili con riconosciuta invalidità civile permanente superiore al 75%.
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