Eusalp e la ferrovia Trenord. La Lombardia cancella i confini con la Svizzera
Milano. Il presidente di regione Lombardia, Roberto Maroni, ha presenziato alla sottoscrizione dell’Intesa tra Regione Lombardia, Cantone dei Grigioni e Provincia di Sondrio per lo sviluppo del trasporto pubblico regionale e transfrontaliero e della sua componente turistica. Importante momento per le regioni di Eusalp
La cerimonia è avvenuta a Tirano (So) in Valtellina, a bordo del vagone di un treno. Il consigliere svizzero Mario Cavigelli ha ricordato la firma del trattato di Compeigne . “La firma di un documento in un vagone ferroviario ci ricorda inoltre un avvenimento storico: la firma dell’armistizio di Compiegne nel 1918 che pose fine alla Prima Guerra mondiale. Da allora riecheggia un certo fascino per la firma di trattati in un vagone ferroviario, come di una cosa molto importante per il futuro. Sono tutti segni della nostra convinzione che oggi stiamo facendo qualcosa di importante.”
Lo sottoscrizione fra Lombardia e Svizzera
La sottoscrizione dell’accordo è stato un momento particolarmente importante per la Lombardia e per la Macro Regione Eusalp, di cui anche la Svizzera fa parte. Di fatto, con questo accordo si cancellano i confini. L’atto è stato firmato, oltre che dal presidente Maroni anche dal presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta e dal consigliere di Stato del Cantone Svizzero dei Grigioni, Mario Cavigelli. Presenti anche altre due importanti figure, necessarie alla stipula dell’accordo. Il sottosegretario con delega alla Montagna e alla Macro Regione Alpina-Eusalp Ugo Parolo e l’amministratore delegato di Trenord Cinzia Farise.
La mobilità, obiettivo strategico
Che la gestione della mobilità, delle persone e delle merci, sia uno dei punti su cui l’amministrazione Maroni ha puntato molto non è un mistero. Ora lo ha sottolineato anche il presidente stesso Oggi è una giornata importante, perchè può davvero segnare una svolta. Da parte della Regione c’è il massimo appoggio. Possiamo festeggiare l’inizio di una fase nuova, che toccherà a noi riempire di contenuti. C’è la possibilità di realizzare qualcosa di nuovo con la Svizzera, Paese confinante e amico, con cui dobbiamo rafforzare i rapporti. Il confine con la Svizzera per noi non esiste più”.
L’accordo fra Svizzera e Lombardia avviene su parametri statali diversi rispetto a cui siamo abituati a pensare. La Svizzera non fa parte dell’unione Europa. Non ha adottato la moneta unica, ma ha firmato gli accordi con le altre regioni. Fa parte della Macro Regione Eusalp, che è riconosciuta come interlocutrice dalla commissione Europea.
Roberto Maroni ha continuato prendendo spunto dalle parole pronunciate dal presidente Della Bitta, che ha ricordato come tra il XV e il XVIII secolo, la Svizzera formò unioni di territori in forma macro regionale. Si chiamava la “Repubblica delle Tre Leghe svizzere”.
Una quarta Lega svizzera. Quella che comprende la Lombardia
Le parole del discorso di Maroni sono chiarissime riguardo al suo progetto.
“La Quarta Lega mi piace e credo si possa fare. Innanzitutto perchè le Province, con il referendum del 4 dicembre, non sono state abolite e questa per me è una bella notizia. Ho sempre sostenuto che non andassero eliminati i livelli intermedi tra i Comuni e la Regione. Quella di Sondrio ha un valore in più. E’ una provincia interamente montana.
Come Regione stiamo investendo molto in questa provincia. Intendiamo riconoscerle un livello adeguato di specificità, facendone un modello di grande provincia autonoma, nonostante i vincoli imposti dalle leggi nazionali. Il secondo motivo per cui la ‘Quarta Lega’ si può fare è che la Svizzera è fuori dall’Europa ma, con la Lombardia, fa parte della Macro Regione delle Alpi, Eusalp. La sfida che vogliamo vincere è quella di creare più forti collegamenti e progetti condivisi”.
Alcuni punti dell’accordo sulla mobilità
L’accordo di questa mattina apre delle nuove prospettive sulla mobilità elettrica. Si è sottolineato che chi vive in pianura ha l’aria meno pulita. Però ha anche meno difficoltà da superare di chi vive in montagna. Uno degli scopi è quello di dare a tutti le stesse opportunità e servizi. Dalla Banda larga, alle infrastrutture e ai collegamenti, rispettando l’ambiente, la fragilità del territorio montano e la qualità dell’aria. Come hanno fatto notare si tratta di un accordo internazionale che si differenzia dagli altri per la chiarezza e per essere già nei tempi giusti per il raggiungimento degli obiettivi.
“Con il progetto Interreg molti di questi, infatti, sono già stati raggiunti. Abbiamo iniziato con piccoli passi concreti.” Ha chiarito il consigliere svizzero.
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