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Corbetta – “Il Terremoto è colpa delle unioni gay? “Dio perdona ma a volte punisce”. Bufera sull’omelia di don Mario Caccia”. Questo è il titolo del settimanale Settegiorni di questa settimana. Don Mario colpevole? E allora, lo difende “la bigotta”. Anzi, la bigotta difende tutti e non ci sta a passare da “discriminante”, quando invece è stata discriminata.
Il centro della problematica che l’articolo in questione ha messo in luce è che l’Italia sta perdendo la propria identità fondata sulla cultura giudaico cristiana. Questo non per convinzioni supportate da approfondimenti su scelte di fede o di genere, ma per scelte di comodità personale, come l’ interpretazione di un’omelia.
Sicuramente Dio non punisce ma gli errori umani si. Ne sono esempi le costruzioni senza livelli di sicurezza antisismiche adeguate e le gestioni del territorio non rispettose della situazione dello stesso. La natura, che è un altra creatura di Dio, ci impartisce lezioni di umiltà, anche a caro prezzo. Spesso, agli occhi di un fedele con una preparazione “spannometrica”, è la risposta di Dio alla caduta dei valori umani e civili. Ribadisco: fedele non sacerdote. Questa è la conclusione per quanto riguarda l’accaduto in sè.
Poi c’è l’attacco nei miei confronti, additata come bigotta, persona che vive nel medioevo, persona non umile perché dopo aver più volte ricordato alle persone che non conoscevano la loro religione, ho scritto di avere i titoli per parlare e li ho anche elencati. Ho fatto numerose citazioni di associazioni mussulmane, chiamata in causa dalla persona a mio parere più “umile” della discussione. Citazioni di manuali che trattano le religioni in maniera accademica e dallo stesso Magistero Petrino. Da questi si evince una differenza sia nell’atteggiamento che nelle misure attuate. Si va dal rispetto alla persona (il rispetto è totale) ma non il favorire o promuovere il comportamento sull’orientamento sessuale.
Cito:“La conclusione non sorprende. La persona, “ens sibi” – come ricorda Tommaso d’Aquino – “centro di valori”, esige riconoscimento e protezione “nella sua irripetibile ed ineliminabile singolarità” dal momento che essa esiste anzitutto come soggettività, come centro di coscienza e di libertà. E, dunque, le inclinazioni e le tendenze sessuali perdono di rilevanza allorché non si pongono quale limite al corretto svolgersi della sfera di terzi o quale pretesa per l’accesso ad istituti fondati – per tradizione, cultura, politica, religione – e riservati a persone di sesso differente.(…) Unione Giuristi Cattolici Italiani 60° Convegno Nazionale di studio Identità sessuale e identità della persona Palermo, 9-11 dicembre 2010;
Alla posizione delle persone di religione ebraica cito: Il maschio, non ti ci giacerai con lui nel modo in cui si giace con una donna: è abominio. Così è detto nel libro biblico del Levitico (18,22). Poco oltre, di fronte a questa colpa che per l’ebraismo ortodosso definisce l’omosessualità, è sancita la pena capitale. Le unioni fra persone dello stesso sesso sono bandite anche per una ragione di ordine sociale: non rispondono a uno dei primi imperativi della Torah, quello di crescere e moltiplicarsi. Secondo questa visione, inoltre, il rapporto omosessuale viene meno al principio della famiglia come nucleo fondamentale dell’identità e del tessuto storico(…). Lowental E. Gerusalemme il gay Kasher.
Fino ad arrivare alla posizione più estrema. Cito: (…) per quanto riguarda il Corano, l’omosessualità è un’“indecenza”, e che Allah (SwT) distrusse una nazione intera a causa di tale comportamento sessuale indecente. Nel sistema legale islamico, l’omosessualità è un delitto che va contro le leggi di Allah (SwT), e quindi punibile. In caso di omosessualità tra due maschi, il partner attivo deve ricevere cento frustate se non è sposato e ucciso se è sposato, mentre il partner passivo deve essere ucciso senza distinzione per il suo stato civile (…). www.al-islam.org.
Concludendo, a mio parere don Mario ha parlato si in un luogo pubblico ma anche di culto cattolico cristiano. Giustamente potrebbe essere stato frainteso. La persona che si è fermata a Messa non è stata discriminata, ma ha discriminato. Ha posto dei limiti al corretto svolgersi della sfera di terzi. Ha preteso di cambiare tradizioni, cultura e norme che sono inerenti alla religione cristiana. Il giornalista è in questo complice. Per quanto mi concerne, ho ampiamente dimostrato che la non conoscenza della nostra tradizione, cultura religione, su norme e indicazioni presenti nelle tre grandi religioni in materia di genere può discriminare persone come me. Persone che hanno una posizione valoriale legata al fatto di essere italiana e cristiana cattolica. E appartenente ad una civiltà con 2000 anni di filosofia, storia e tradizione alle spalle.
Articolo aggiornato il 26/02/2017 19:14