Canzoni in lingua milanese. Quatter malnatt a La Scighera
Milano. Il prossimo 8 marzo il circolo Arci La Scighera propone uno spettacolo di canzoni in lingua milanese con il quartetto I Quatter Malnatt.
Per la festa della Donna, alle 21 nella sala del circolo Arci La Scighera, in via Candiani 131, alla Bovisa, sarà in scena uno spettacolo di canzoni in lingua milanese. Il Quatter Malnatt, quartetto meneghino, proporrà le musiche nate all’ombra della Madonnina. Nel repertorio un po’ di romanticismo e di nostalgia per la vecchia Milano.
Si passa da Enzo Jannacci alle celebri canzoni milanesi di Giovanni D’Anzi con l’intermezzo di brani recitati che raccontano vecchie storie, aneddoti e curiosità storiche, ambientate fra gli anni ’20 e gli anni ’70. Il nome della band è già un ricordo di Milano. E’ preso in prestito da ‘Ma mi’, la celebre canzone di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi. Il cantante del gruppo Maurizio Guzzetti, alla fisarmonica Vito Gallo, al contrabbasso Maurizio Parola, alla chitarra Piero Aiello e la voce recitante è di Silvana Sgura. Una serata dell’8 marzo alternativa, di questi tempi. Un peccato che sia riservata solo a chi possiede la tessera dei circoli Arci. All’interno del circolo c’è un piccolo bar autogestito e questo limita l’entrata solo ai soci.
Un circolo milanese molto vivace. La scelta della lingua milanese
Il circolo La Scighera della Bovisa fa parte del circuito dell’Arci, organizzazione che richiama immediatamente all’estrema sinistra. Il nome è, però, è l’acronimo di Associazione Ricreativa e Culturale Italiana. Un tipo di organizzazione ereditato dal gruppo fondato nella rossa Firenze nel 1957. Le iniziative con richiami alla milanesità, alla cultura e alla lingua lombarde non sono incongruenze, anche se attualmente sono temi interpretati più dai movimenti identitari, che invece si rifanno spesso a Lega Nord o alla destra.
I fondatori del circolo di via Candiani avevano background libertari e anarchici, come è dichiarato anche nella presentazione del circolo. Sono sentimenti ideologici popolari, storicamente e profondamente radicati alla Bovisa. Uno stile che, in parte, continua nella gestione odierna del circolo. La differenza è nella lettura della milanesità. Didascalico, romantico e nostalgico a sinistra. Nuovo, moderno, progettuale e che si rivolge al futuro a destra. Alla fine, però, si tratta sempre di musica e lingua milanese, che val la pena ascoltare.
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