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C’era da aspettarsi che qualche burocrate europeo iniziasse ad avversare e a combattere anche il nostro cibo. Parliamo di quanto succede con la firma del Ceta.
“L’accordo commerciale tra Canada e Unione europea esclude la tutela di gran parte delle specialità italiane registrate come DOP e IGP”. A lanciare l’allarme è l’avvocato alimentarista Dario Dongo, fondatore di Great Italian Food Trade, il portale dedicato all’agroalimentare italiano. E’ autore di varie campagne per la tutela dei consumatori.
“Il Ceta, ratificato il 15 febbraio 2017 dal Parlamento europeo, prevede una flebile tutela a favore di sole 41 DOP e IGP italiane”, dichiara Dongo. “A rischio sono le indicazioni geografiche registrate in UE ma non riconosciute nel Ceta. In Lombardia ne riconsce solo 13.
Tra queste pietanze troviamo Salame Brianza DOP, Salame di Cremona IGP, Salame di Varzi DOP, Salame d’Oca di Montara IGP, Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, Bitto DOP, Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana DOP, Quartirolo Lombardo DOP, Valtellina Casera DOP, Olio Extravergine di Oliva Garda DOP, Olio Extravergine di Oliva Laghi Lombardi DOP e Mela della Valtellina IGP, e Pera Mantovana IGP”.
Cosa aggiungere? Non resta che sperare nell’ intervento delle forze politiche Europee che, oltre a difendere la nostra sovranità, vogliono difendere anche la nostra tavola. I pizzoccheri con le sottilette americane le lasciamo agli eurocrati.
Articolo aggiornato il 23/02/2017 13:29