Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Una notizia arrivata dalla Russia dimostra come il governo Ucraino utilizzi ogni arma possibile. Anche ponendo il veto sulla commemorazione di un ambasciatore russo dell’Onu.
Il portavoce dell’Amministrazione presidenziale russa Dmitry Peskov ha reso noto l’ennesimo ed ignobile comportamento tenuto dal regime ucraino, che questa volta si è macchiato di infamia (l’ennesima) per aver bloccato l’adozione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di una dichiarazione sulla scomparsa di Vitaly Churkin, ambasciatore russo all’ONU.
“La notizia è davvero tragica. Il Presidente Putin ha espresso ieri le sue condoglianze ai parenti e alle persone vicine all’Ambasciatore Churkin, nonché a tutto il personale del ministero degli Esteri. E’ davvero una grande perdita. In mezzo a questa perdita, c’è il comportamento dei nostri colleghi ucraini – Che Dio li giudichi per questo – sul quale non c’è probabilmente nulla da dire. Non è una cosa così importante paragonata alla perdita che la diplomazia russa ha subito” – ha detto Peskov.
Vitaly Churkin, ambasciatore russo alle Nazioni Unite, è morto ieri a New York il giorno prima del suo 65° compleanno. L’Ucraina, in quanto membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha deciso di non far rilasciare una dichiarazione per la commemorazione.
Il comportamento pubblico ucraino è la rappresentazione politica di una russofobia un tempo inesistente. Un vero e proprio stato razzista con il quale però gli eurocrati non hanno alcun tipo di vergogna ad avere e mantenere come interlocutore privilegiato per le relazioni con l’est.
Non resta che attendere qualche tipo di allocuzione di circostanza. In altri termini di scuse. Prassi alla quale siamo abituati da questo stato fantoccio filoatlantista. Non resterà loro che accusare del gesto gli omologhi russi e cercare di rendere credibili un’accusa che anche alle orecchie meno esperte apparire incredibile. D’altro canto il massacro di Odessa venne addossato ad altri e foto vere di esponenti politici ucraini con bandiere simili a quelle dell’isis vennero dichiarate false. Vi aspettiamo cari bugiardi, continuate nella vostra opera.
Articolo aggiornato il 21/02/2017 23:51