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La Molenbeek milanese, questo il triste soprannome affibbiato ad un quartiere, quello di San Siro a Milano, che fa di tutto per meritarlo. Se ne è parlato tanto, forse troppo in rapporto a quanto è stato fatto. Il “quadrilatero” gode di una fama che va oltre ai confini della città. Le vie Civitali, Ricciarelli, Paravia e Albertinelli costituiscono il muro di cinta di una realtà che solo un paio di decenni fa i milanesi mai si sarebbero immaginati.
Avventurarsi in quelle vie in pieno giorno significa rendersi conto della devastazione dei palazzi, dove Aler stessa, proprietaria della quasi totalità degli immobili, fatica ad entrare pena le aggressioni subite anche negli ultimi mesi. Addentrarsi di notte significa davvero voler mettere a repentaglio la propria esistenza.
Eppure in questi palazzi vivono ancora cittadini assegnatari regolari di un appartamento, che pagano regolarmente l’affitto ma che vivono nel terrore di vedersi occupare l’alloggio nel mentre magari sono fuori casa per fare la spesa. Perché uno dei più fiorenti commerci del quartiere è la “vendita” illegale di appartamenti occupati abusivamente. La lista delle prenotazioni è lunga.
Un racket ben organizzato provvede alla acquisizione/requisizione” dell’alloggio tramite sfondamento della porta di ingresso, ed alla consegna immediata del medesimo all’acquirente assegnatario che paga un “diritto di ingresso” solitamente proporzionato alla dimensione dell’alloggio, di alcune migliaia di euro.
Qualora l’acquirente non sia immediatamente disponibile, in men che non si dica una mamma con bambini viene subito collocata all’interno in modo da evitare (pazzesco ma è così) qualsiasi forma di sgombero. L’azione delle Forze dell’Ordine è purtroppo insufficiente, seppur presente. Non è facile coordinare le differenti figure coinvolte in una azione di sgombero. Oltre alle Forze dell’Ordine, gli assistenti sociali, di competenza comunale, ed i funzionari regionali dell’ALER proprietario e conduttore degli alloggi.
Il racket degli alloggi è solo una delle attività che prosperano nel quartiere. Decine di camper con targa rumena stazionano nelle vie adiacenti a quelle oggetto delle occupazioni. Perché rumeni, egiziani ed italiani si spartiscono gli affari. Bar nella “centrale” piazza Selinunte, mascherano la compravendita abusiva degli alloggi, Spaccio di droga, rubavendita di auto rubate, prostituzione e chi più ne ha più ne metta… alla faccia della integrazione inclusiva che sbandierano i centri sociali presenti in abbondanza in zona.
Ovunque degrado, sporcizia, angoli destinati a discarica abusiva, matrimoni rom in mezzo alle piazze, grigliate miste nei giardinetti del quartiere. Questo il panorama che si prospetta ad un ignaro turista che ha letto sulla brochure illustrativa che Milano è una città europea, ospitale, accogliente ed inclusiva. Ma Londra, Stoccolma, Monaco sono ben distanti, Istanbul, Tunisi sempre più vicine.
Articolo aggiornato il 20/08/2022 01:23