Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Linate – 31.1.1997 – 31.1.2017. Forse non a tutti, e nemmeno a tanti, questa data rievoca qualcosa. Però a molti questa data ha segnato una parte importante della propria vita. Una svolta. Gennaio 1997. In quei giorni iniziava la protesta degli allevatori innescata dalle “Multe per le quote latte “. Erano nati i Cobas del Latte.
L’ennesima legge matrigna di un’ Europa (supportata da un Governo di allora come quello di oggi) che aveva, e ha un unico scopo. Distruggere e indebolire un settore per loro strategico.
È impensabile per me, oggi come allora, che questa vicenda sia ricordata come una truffa perpetrata da pochi allevatori a danno di molti cittadini italiani. Che quei politicanti ottusi da anni continuino a strumentalizzare questa vicenda per i loro vantaggi, magari senza conoscerla a fondo (ma per indirizzo di partito). Che etichettino come delinquente chiunque non voglia stare a regole criminali.
Quelli che si sono arricchiti e hanno impoverito gli italiani, ci chiamano “I furbetti delle quote latte”!
Lo fanno solo per nascondere le loro colpe, la loro malafede.
Non c’è niente di più falso del continuare a far credere che pochi allevatori si siano arricchiti non rispettando le regole. Nessun agricoltore onesto si è arricchito.
Chi si è arricchito sono quegli stessi politici, e i loro amici. Quelli che, per quella vicenda, negli anni hanno fatto credere agli italiani che i colpevoli fossero gli allevatori. Cioè Noi. E chi, come me, oggi continua la lotta. Una lotta che non è ancora conclusa.
Una cosa è certa. Nessun italiano ha pagato o pagherà a causa di un allevatore. Semmai paga, e pagherà, a causa degli interessi della cattiva politica, della malafede di chi commesso dolo. A causa dei tanti che continuano a coprire questa porcheria anche oggi. Per quelli che mentono sapendo di mentire. A causa di quelli che le vacche le hanno viste, forse, nei libri di scienze.
Già! La Politica, come dicevo, in questi anni si è divisa tra chi ci sosteneva e chi no. Come i giornalisti di regime, e i Giornalisti.
Per non parlare di quella magistratura, e di quei tribunali, che da anni si rimbalzano sentenze a nostro favore, oppure contro,”interpretandole” a seconda della latitudine della sede dei tribunali, o dell’indirizzo politico dei tribunali stessi. Vorrei sbagliarmi. Credo ancora, ma sempre meno, all’indipendenza della magistratura.
Non parliamo poi dei sindacati storici di allora, e di oggi. Per nascondere le loro colpe, invece di insorgere per salvaguardare la Zootecnia Italica , bene dell’umanità, e di schierarsi a sostegno senza se e senza ma, hanno preferito il forse. Per loro era meglio la soluzione di comodo. Non costava nulla, anzi. Tanto alla fine avrebbero pagato ancora gli allevatori. E così è stato. Hanno ottenuto una frattura nel comparto agricolo difficile da risanare, ma che ha realizzato l’unico scopo che tutti questi attori hanno sempre condiviso: distruggere l’Agricoltura e la Zootecnia italiana a favore di quella Europa.
Infine, noi. Quelli che hanno alzato la testa, che non ci stavano, non ci stanno e non ci staranno mai. Quegli allevatori, i loro familiari, gli addetti ai lavori, gli avvocati, che nonostante tutto continuano la lotta. Quelli che quella data l’hanno scolpita nel cuore. Quelli che, oggi, a distanza di vent’anni, a testa alta rivendicano il loro posto nella storia, chiamando tutti a raccolta per rendere omaggio a chi, in questi anni, ha dato la vita, spesso in senso letterale, per la verità. Per il diritto a lavorare onestamente, come ha sempre fatto sin da allora. Soprattutto, però, per ricordare a tutti che fin che non arriveremo ad avere giustizia continueremo a lottare. Per i nostri figli, con i nostri figli. Con chi era vicino allora e ci è vicino oggi.
Si rassegnino la mala politica, la magistratura, la TV di stato, la stampa di regime! Per tutti gli altri l’appuntamento è a Linate martedì 31 gennaio alle 11.30.
Articolo aggiornato il 23/08/2022 00:35