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Ossona – Dovranno essere consegnate in Comune entro oggi le richieste per l’accensione dei falò di Sant’Antonio. Si tratta di ottenere il permesso in deroga alla legge sui fuochi liberi, per motivi culturali e tradizionali. La serata è il 17 gennaio. In paese due falò certi. Quello vero, organizzato dall’ oratorio e quello simbolico, organizzato da Comune e proloco.
Per permettere il tradizionale falò di Sant’Antonio si è fatta una speciale legge che deroga alla legge che vieta l’accensione di fiamme e falò liberi. L’unica attenzione da avere è quella di comunicare in Comune dove si intende effettuare il falò di Sant’Antonio. Tutti i cittadini, le associazioni, i cortili, e chiunque segua la tradizione culturale lombarda, è quindi libero di organizzare il sacro falò di Sant’Antonio. Questo dovrà avvenire nella serata del 17 gennaio, giorno dedicato al Santo anacoreta egiziano, eletto protettore degli animali della fattoria e dei maiali.
Specialmente dei maiali. il maiale è l’animale totemico dei popoli della Lombardia. Specialmente di Milano. Ogni città ha il suo animale totemico: Venezia e la sua repubblica hanno il Leone, Torino il toro, Brescia la leonessa, e Milano ha la scrofa semilanuta, cioè la femmina di cinghiale. Sono tradizioni vive, molto sentite, derivanti ancora dalla filosofia religiosa, originatosi prima della conversione al cristianesimo, 2mila anni fa. Segni di una cultura millenaria, che fanno parte del nostro essere, come se fossero scolpiti nel Dna.
Ogni Comune avrà i suoi falò di sant’Antonio. A Ossona gli appuntamenti già certi sono due. In oratorio e in piazza, dopo cena. Alla mattina il momento religioso. La Messa dedicata agli agricoltori seguita poi dalla benedizione dei trattori sul sagrato della chiesa. A mezzogiorno, il pranzo di Sant’Antonio al centro Anziani. Infine alla sera, il vero momento comunitario. Il falò. Dà come il fumo e il fuoco danzeranno e si piegheranno alle correnti d’aria, chi ancora possiede lo spirito dei druidi potrà trarre delle previsioni per favorire il raccolto agricolo del prossimo anno. Poi insieme si attenderà la Giobia, che cade nell’ultimo giovedì di gennaio, e con cui si può finalmente scacciare, rumorosamente, l’inverno.
Articolo aggiornato il 09/06/2021 19:32