Ossona

Corriere con 700 chili di hashish arrestato. E’ di Ossona

Ossona – Fra i 3 corrieri della droga arrestati a Melegnano con 7 quintali di hashish, c’erano N. A. A., ossonese, e S. E. A., di Inveruno.

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Ossona – N.A. A., 24 anni, di Ossona è stato arrestato lo scorso 6 dicembre alla barriera dell’autostrada a Melegnano dagli uomini dei carabinieri della Compagnia di Novi Ligure, al comando del tenente Marzia La Piana. In carcere con lui è finito anche S. El A., pregiudicato, di Inveruno. I due erano su un’auto staffetta, un’ audi intestata ad un italiano residente, pare, a Inveruno. L’auto precedeva un furgone, guidato dal ventottenne M. M., anche lui di origini marocchine, ma abitante a Leggiuno (Varese), che trasportava 700 chili di hashish. La partita di droga è il più ingente sequestro avvenuto in Italia negli ultimi 10 anni. Aveva anche un suo marchio di marketing, un foglia.

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Il comandante provinciale dei Carabinieri di Lodi, colonnello Enrico Scandone, ha detto che “E’ la prima volta che una partita con quel marchio viene posta sotto sequestro in questa provincia. Con questa operazione abbiamo messo un freno all’attività di spaccio nella zona di Novi Ligure”.
N. A. A. è di origini marocchine ma è cresciuto a Ossona. Ha molti amici fra i giovani del paese. Ora in tanti ora si domandano cosa lo abbia convinto a farsi trascinare a fare il corriere per la ndrangheta. Sperano tutti che rinsavisca e decida di collaborare con la legge.

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In carcere a Lodi

Il 7 dicembre il gip di Lodi Isabella Ciriaco ha convalidato gli arresti. Ora si trovano in carcere a Lodi. I 3 provenivano da Napoli, dove presumibilmente avevano recuperato il carico. Secondo quanto scritto dai giornali di Lodi a proposito delle indagini, la destinazione finale del carico avrebbe dovuto Forlì. Questo dopo aver effettuato alcune consegne.

Parte del carico era destinato all’Altomilanese e varesotto, un’altra parte alla zona di Novi Ligure. Il valore stimato del carico era di 3 milioni di euro che, venduto al dettaglio, avrebbe fruttato anche 9 milioni. I carabinieri hanno trovato la droga nel vano di carico del furgone intestato al padre di M. M. di professione ambulante, e stipato anche di capi d’abbigliamento.

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Indagine partite da Novi Ligure, in provincia d Alessandria

Il fermo del furgone non è stato casuale. Le indagini dei carabinieri di Novi Ligure sono partite da un’altra operazione effettuata ai primi di novembre in Piemonte. Qui, in una retata tra l’8 e il 9 novembre, sono stati sequestrati 60 chili di hashish e arrestato J. El M., un clandestino proveniente dal Marocco di 28 anni. El M. era il riferimento della zona per lo spacci al dettaglio.

Ricostruendo i suoi contatti i carabinieri sono arrivati in provincia di Modena, dove hanno trovato altri 10 chili d hashish. In questa seconda operazione è stato arrestato un italiano d 47 anni, L. S., e due fratelli marocchini di 28 e 23 anni, Y. e Y. El K.. Proseguendo le indagini, i carabinieri hanno saputo del trasporto programmato e organizzato la trappola in cui sono caduti i tre arrestati a Melegnano.

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Nota della redazione
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Articolo aggiornato il 29/11/2022 20:23

Leggi i commenti

  • Ti piace proprio parlare di mafia... A Napoli nn c'è ndragheta ma la camorra.e poi sono marocchini il fumo lo producono in Marocco mica danno soldi agli italiani a gratis sarebbero stupidi e comunque nn è il più gran carico trovano caricati di 5000 chili di erba che arriva dal Albania e comunque le droghe leggere vanno legalizzate nn perché siano giuste facciano bene o male . Ma solo perché stiamo regalando soldi alla criminalità per delle porcherie tagliate quando potrebbe essere legale quindi ci sarebbero delle analisi, le nuove generazioni nn lo vedrebbero più come frutto proibito. e secondo eviteremmo che dei ragazzini si cacciassero in certe situazioni come questa.

    • Chiamala mafia chiamala ndrangheta o quel che cavolo vuoi ma è sempre la stessa cosa. La prevaricazione dei prepotenti e dei cattivi sui buoni e sugli onesti, utilizzando la violenza. Io parlo di quel che cavolo voglio. Non esiste nessuno in grado di farmi tacere se c'è in ballo una notizia o una ingiustizia. Droga legale? Ti sei fumato il cervello. La droga è veleno, non esiste la droga leggera. Gli spacciatori, dal primo all'ultimo, sono dei cattivi che devono stare in prigione, o pentirsi e diventare buoni,cioè convertirsi. Se oltretutto sono stranieri, ancora peggio. Vanno immediatamente espulsi, cacciati via, allontanati. che tornino al loro paese, dall'inferno da cui sono usciti, dove la droga e fare del male ai deboli è legale. Non abbiamo bisogno di loro.

      • Per essere ancora più chiara. Non esiste il frutto proibito. I ragazzini la provano solo perchè c'è e poi ne rimangono invischiati. Se non c'è, non la usano e non cadono nelle diaboliche trappole degli spacciatori.

  • Allora prima di tutto nn offendere perché se incomincio io c'è ne tante da dire su di te. perché per quello che scrivi il cervello te lo sei fumata tu!!! Che sia chiaro. E l'Italia e così per colpa dei cialtroni come te che siete antichi e ignoranti. Ed è per questo che noi giovani dobbiamo scappare dal nostro stato per colpa dei bigottoni come voi. Che bevete il vino a cena!!! L'alcol fa morto ogni giorno il tabacco. La marijuana nn a mai ucciso nessuno la usano per curare i malati aggiornati siamo nel 2017 !!!

  • La proibizione dei derivati della canapa indiana induce chi vuole farsi una canna nelle mani del mercato nero e li porta in carcere ed essere segnato a vita. E questo nn lo dico io ma marco Pannella una persona che dovevate ascoltare perché era uno dei pochi che voleva cambiare l'Italia è nn dire che nn esisto droghe leggere perché lo dice la legge .

  • SU di me puoi dire solo quello che può suggerirti un cervello ridotto a spugna dai buchi lasciati dalla marijuana. Goù uno che naconde la prpria identità non è il massimo della credibilità. Se poi scrive per difendere gli spacciatori e per pretendere persino di essere libero di uccidere il prossimo, la perde del tutto.

Co Notizie News Zoom

Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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