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Non si parla di questioni di gender enon è neppure un rifermento alle droghe leggere. A Milano ci si può chiamare Maria anche se si è maschi. Anzi, fino a pochi anni fa, si poteva riconoscer il vero milanese, quello doc, anche dal secondo nome che portava. Walter Maria, Giovanni Maria, o Giammaria e GianMaria, Paolo Maria erano nomi che la dicevano lunga sulle origini nobiliari dei milanesi.
Oggi è caduto in disuso e ai bambini si danno nomi di moda, o stranieri. Chi è però nato all’ ombra della torre del Filarete, e della Madonnina, spesso lo porta ancora. Si tratta di un voto per grazia ricevuta che ha origini antiche. Lo pronunciò la signora di Milano Caterina Visconti (Milano, 12 luglio 1362 – Monza, 17 ottobre 1404) dopo aver perso due bambini, morti al momento del parto.
Caterina Visconti sposò il cugino Gian Galeazzo Visconti nel 1380, diventando così l’ultima signora di Milano ma anche la prima duchessa della dinastia dei Visconti. I due sposi avevano una città, un ducato, moltissimi feudi, ma non riuscivano ad avere dei figli. Prima che qualcuno cominciasse a sospettare che la mancanza di eredi fosse una maledizione, Caterina di Milano chiese la grazia della maternità alla Madonna, con la promessa che a tutti i loro discendenti, maschi e femmine che fossero, sarebbe stato imposto il nome Madre di Dio, cui, fra l’altro, è dedicata anche la città di Milano.
Caterina ebbe poi due figli maschi, Filippo Maria e Giovanni Maria, che furono i primi a rispettare la tradizione milanese. Tutti i discendenti della casa Visconti e poi anche quella degli Sforza, che la seguì con il matrimonio di Bianca Maria Visconti con il capitano di ventura Francesco Sforza, hanno rispettato il voto dell’antenata. Tutti i loro figli, maschi e femmine, portavano infatti il secondo nome dedicato alla Madonna. La tradizione divenne quindi simbolo di nobiltà, che fu seguita anche dalle altre famiglie nobili milanesi e anche dalla ricca borghesia. Nel tempo, l’abitudine si diffuse anche in altre città e fra altre famiglie nobili e ricche.
Come succede tante volte, la memoria del significato iniziale della tradizione si è persa. Nessuno chiama i figli con il nome della Madonna per rispettare il voto di ringraziamento per il dono della maternità pronunciato da Caterina Visconti. Forse dipende dal fatto che oggi la maternità numerosa non è più considerata un dono e una grazia, come era invece fino anche solo al secolo scorso. Aver tanti figli è considerato, piuttosto, un costo molto alto e un sintomo di disattenzione. E’ rimasto però un sottile senso di nobiltà ( anche d’animo) che permea, perlomeno nel desiderio di un augurio per i figli, chi segue ancora la tradizione cittadina del secondo nome mariano.
Articolo aggiornato il 08/02/2020 18:30