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Il 4 novembre al Teatro della Memoria di via Cucchiari, alle 21,00 andrà in scena la prima di “Meneghino e Moncalvo contro i tiranni”, una particolare commedia in lingua milanese.
Una tragicommedia in cui anche il canovaccio ha una sua storia. L’ha raccontata l’autore e adattatore del testo Vito Molinari durante la presentazione alla stampa del ciclo di rappresentazioni. Il canovaccio della commedia fu ritrovato nella polverosa soffitta di un palazzo milanese e consegnato a Piero Mazzarella. Si era parlato di adattarlo per la televisione e il teatro, ma si rimase solo a livello di progetto. Giuseppe Moncalvo era un attore ottocentesco della commedia dell’arte. Patriota mazziniano e riscopritore della figura di Meneghino, maschera popolana e non mascherata di Milano.
Il testo della commedia si svolge sulle falsariga delle commedie di Carlo Porta e Tommaso Grossi. L’ambiente è la corte medievale di Bernabò Visconti, Signore di Milano dalla cattivissima fama di tiranno. Una commedia mascherata, perché l’attore protagonista, Aleardo Calieri, non interpreta Meneghino. Interpreta invece Giuseppe Moncalvo che interpreta Meneghino. La vera ambientazione non è la corte di Bernabò, ma il palcoscenico della commedia recitata intorno alla metà del 1800, nel pieno dei moti risorgimentali. Il nemico non è Bernabò, ma il generale Radestzky. Ce ne si accorge soprattutto nel finale.
Mentre il Moncalvo Meneghino combatte contro le ingustizie di Bernabò, ecco che gliene annunciano la morte. L’attore scoppia in lacrime, estrae un fazzoletto per soffiarsi il naso, ed è un fazzoletto tricolore. Le guardie austriache, che lo tenevano d’occhio, lo arrestano sul palco concludendo così lo spettacolo. Tra gli attori oltre al già citato Aleardo Calieri, troviamo il figlio d’arte Riccardo Mazzarella, Domitilla Colombo, Alberto Grasso, Karin De Ponti, Silvia Gorla, Roberto Giannini e Marco Mainini.
Articolo aggiornato il 29/06/2022 18:19