Radio Padania venduta? Il direttore minaccia querele
Milano – Radio Padania non è stata venduta. Il direttore, Alessandro Morelli, diventato papà per la prima volta da poche ore si trova ad affrontare un attacco alla testata giornalistica. Ora minaccia querele a chi diffama RPL. Forse hanno agito perchè credevano che fosse distratto.
L’escalation di notizie ha invaso prima il web e poi la carta stampata. È iniziata ieri. Proprio nei momenti in cui il direttore di Radio Padania Libera era impegnato a dare il benvenuto al suo primo bimbo, venuto al mondo da pochi minuti. Questa mattina diverse testate giornalistiche scrivevano della vendita di Radio Padania Libera all’emittente RTL, il cui proprietario è calabrese. Sono andati avanti tutta la giornata. Hanno rimpallato la notizia come se si fosse ad una partita di tennis. Che radio Padania Libera sia una scommessa fra i sostenitori della Lega Nord non è un mistero per nessuno. Sta in piedi con miracoli incredibili e con il lavoro di tanti volontari. La vendita non è mai stata una opzione. Anzi, si stanno tentando tutte le strade per diminuire i costi, aumentando gli ascoltatori. Mentre c’è chi cerca le strade per continuare trasmettere, c’è anche chi passa molto tempo a cospargere queste strade di ostacoli. Radio Padania libera vincerá questa lotta per garantire la pluralità delle voci, e la libertà delle idee.È l’unica radio senza filtri e che dà voce alla gente comune.
Alessandro Morelli, direttore di Rpl, querelerà?
Alla fine, Alessandro Morelli, ha dovuto lasciare il bimbo e dire basta. Lo ha fatto scrivendo su Facebook un messaggio e chiarendo la situazione.ha anche minacciato di querela chi diffama Rpl.
“Radio24, Repubblica, Huffington Post e molti altri stanno facendo disinformazione contro Radio Padania Libera. Finché era Parenzo ci ridevo sopra. Ora però si sta agendo contro l’immagine di una testata giornalistica causando danni che potrebbero avere gravi conseguenze anche sul fronte economico.
Radio Padania non è stata venduta. Per una scelta editoriale e strategica abbiamo deciso di dismettere alcune frequenze FM per puntare sulla digitalizzazione radiofonica e televisiva (Canale 740). permettendo alla Radio di essere ascoltata sul territorio nazionale oltre che nelle aree “storiche”. Il tutto (a differenza di molti nostri detrattori che ricevono contributi pubblici) è permesso unicamente da progetti di sviluppo. Dal sostegno di migliaia di ascoltatori e inserzionisti che abbiamo tutte le intenzioni di allargare. Da direttore farò in modo che la mia emittente si tuteli in ogni sede.
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