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Rho – Due realtà contrapposte in piena Rho. Il 15 ottobre Arriva Terra Insubre con un convegno sul periodo dell’ Austria Felix. Il confronto con la “migranti spa” e le danze degli zingari che appare sparisce e riappare dal sito comunale e la bella realtà tradizionale e storica di Terra Insubre.
Il convegno sarà un interessante escursus storico fra i momenti in cui l’Austria, oggi Stato federale, ha governato Lombardia e Veneto, facendo di queste due nazioni uno degli Stati dell’impero asburgico. Si parla, infatti,di Stati con una loro autonomia. Più o meno marcata a seconda degli imperatori che i sono succeduti alla guida dell’impero. Siamo abituati a pensare al periodo storico preunitario come a un periodo di invasione e dominazione da parte degli austriaci. In realtà non era così. Il Veneto aveva perso la sua libertà con Napoleone. La Restaurazione non gliela restituì, ma insieme alla Lombardia fu considerato Stato e annesso all’Impero asburgico. In quel momento, l’impero asburgico era di ispirazione federale.
Dopo la conferenza che chiarirà i tanti episodi della storia del lombardo veneto, si terrà una cena. Costo popolare di 30 euro e menù a tema. Come antipasto saranno serviti Wurstel, patate, crauti, speck e cetrioli. Il piatto centrale è unico, Polenta e goulash. Alla fine, come dolce, il caratteristico strudel. il tutto innaffiato da Barbera e Cabernet e comprensivo di amaro braulio, grappa e caffè. Chi fosse interessato alla cena, per la prenotazione si può andare una mail a robypregnana@gmail.com oppure telefonare, o mandare un messaggio anche whatsapp al 3492922734.
Sempre dal punto di vista delle scelte culturali, l’amministrazione di Rho ha fatto una topica mica da ridere. Domenica scorsa ha promosso un “festival della cultura migrante” che deve aver fatto litigare parecchio la giunta. Lì, le liti sono più che altro sull’opportunità o meno di dare alla gente la certezza di aver votato degli ipocriti. Come si era detto prima delle elezioni, la politica della sinistra è sempre quella di fare delle porcherie e poi tentare di convincere la gente che sono porcherie belle. E che chi non le approva, è brutto e cattivo.
Qualcosa del genere deve essere successo anche a Rho perchè l’annuncio del festival della cultura migrante. Il festival èquanto di più globalizzante, standardizzante e annullante della vera cultura dei popoli. Inoltre oltre ai clandestini tra i migranti qualcuno ha incluso anche gli zingari del campo rom. Forse è stato per questo che è stato prima pubblicato sul sito internet del Comune e poi cancellato. Infine, però, è tornato visibile sul sito internet del comune. Proprio poche ore prima della realizzazione dei due appuntamenti in piazza Visconti e in largo Rusconi.
Sabato 24, al pomeriggio, fra uno spazio bimbi con il truccabimbi e una dimostrazione di danza afro, si sono svolte esibizioni di canti moldavi e danze rom. (il cartello di avviso “attenti ai portafogli” non era presente. Gli spettatori erano le possibili vittime predestinate?). Poi musica moldava e gipsy. La spudoratezza della negazione della cultura ha spinto gli organizzatori fino a presentare il concerto dei Balabiott come musica italiana. Come per sottolineare che gli unici a non aver diritto al riconoscimento culturale siano i milanesi, e i rhodesi.
Alla domenica, invece, hanno preferito un tipo di programma più soft con diverse iniziative legate al commercio equo solidale. Quella equosolidale è un tipo di economia che è l’esatto contrario della cosidetta identità migrante. Non ci è dato di sapere quale tipo di contorsione mentale ha spinto a fare una festa per sottolineare dei concetti così contrapposti, come l’invenzione di una cultura migrante dei senza popolo, e l’ economia equo solidale che invece promuove i popoli e le economie locali dei paesi in via di siluppo. Quella della gente che non migra e che rimane nella sua terra a difenderla e coltivarla.
Articolo aggiornato il 29/09/2016 11:01