A Zibido San Giacomo il party esclusivo dell’anno: 50 candeline per il Dottor Gigi Iocca nella location più innovativa!
È tutto pronto per l’evento più esclusivo di fine anno! Domani, 24 novembre, la palestra FitActive di Zibido San Giacomo
Pontida – La lega Nord e gli indipendentisti quest’anno hanno unificato gli appuntamenti storici. Il 30esimo raduno di Pontida coinciderà con il 20esimo anniversario della dichiarazione di Indipendenza della Padania. Si troveranno dal 16 al 18 settembre. Ci sarà anche Antenna 3 che effettuerà una lunga diretta dal prato di Alberto da Giussano.
Nel cuore dei leghisti ci sono due appuntamenti annuali praticamente irrinunciabili. Il primo è l’anniversario della dichiarazione di indipendenza della Padania. Era il 15 settembre 1996. Quello è l’appuntamento forte, quello nazionalistico, grintoso e determinato. E’ il momento in cui ci si ricorda per che cosa abbiamo creato il Movimento. I discorsi politici trattano di politica nel senso alto del termine. Si fa il punto su dove siamo arrivati. I governatori e i sindaci si presentano con le fasce nazionali. Come quella oro e rossa che portano Luca Zaia e i sindaci veneti. Alle celebrazioni dell’ anniversario partecipano tutti gli indipendentisti delle nazioni padane. Leghisti e non leghisti, o non più leghisti. E’ l’appuntamento dell’Ideale. Quest’anno sarà il ventesimo.
Il raduno di Pontida, invece, è il momento della strategia. I discorsi riguardano progetti a corto e medio termine. Ci si raduna per avere la linea delle prossime battaglie annuali. Per sentire che aria tira nelle altre nazioni. Per contarsi. Per sapere cosa fanno gli altri. Ci saranno ospiti da altri partiti o nazioni. Pontida non è un appuntamento facile. Ogni anno è promessa un po’ di maretta interna. Qualche contestazione che poi difficilmente avviene o ha successo. Generalmente si trova l’accordo poco prima di arrivare sul palco. Spesso accade che qualche irriducibile non sappia dell’accordo in tempo e faccia un po’ di rumore. I motivi? La Lega Nord somiglia alla lava bollente anche se è massiccia come la roccia lavica. Al raduno di Pontida tutta questa forza mobile è visibile. Questo sarà il 30esimo raduno. Direi che non c’è da preoccuparsi della tenuta del Movimento. Saranno 3 giorni di festa, da venerdì 16 a domenica 18 settembre. Ci saranno i concerti, i convegni, i pullman, i gadget, radio Padania libera. I politici sul palco domenica 18 faranno il punto della situazione, daranno istruzioni e sonderanno l’umore dei leghisti. Matteo Salvini farà la sintesi finale.
Quest’anno la novità è nella convergenza dei due appuntamenti. C’è chi dice che è per questioni organizzative, ma non ne sono convinta. Unire il momento politico con quello ideale è un rischio. Si mette tanta carne al fuoco. Ha senso solo se il progetto di indipendenza è ormai così vicino da dover essere affrontato con la strategia a corto e medio termine. Per il Veneto è sicuramente così. Per la Lombardia anche, forse, ma in modo diverso.
La maretta di quest’anno gira intorno al nazionalismo. Molte discussioni si sono svolte su Facebook. C’è chi pensa, soprattutto nei profili che fanno riferimento a Noi con Salvini, che la Lega Nord sia diventata italiana e che il concetto di indipendentismo federalista padano sia svanito. Chi fa riferimento alla Lega Nord lamenta il rischio di una presenza troppo pressante dei tricolori, come simbolo di occupazione, al momento dell’anniversario dell’indipendenza della Padania e ne è infastidito. C’è anche chi vorrebbe da Matteo Salvini discorsi pubblici più forti e dai contenuti indipendentisti.
Dal palco di Pontida, nel passato, hanno già parlato i leader dei movimenti indipendentisti e federalisti del sud Italia, alleati alla Lega Nord. Se venivano alle feste del 15 settembre li si accoglieva come “ospiti graditi di uno stato estero” o “osservatori internazionali” . Stavano al gioco, che poi gioco non è, in un rapporto di reciproco rispetto degli ideali e delle aspirazioni. Non vi è motivo di credere che a questa doppia Pontida debba essere diverso.
Capire la lega Nord non è facile, spiegarla è ancora più difficile. Per comprenderla bisogna viverla. Nelle stesse persone si mischiano l’orgoglio delle singole nazioni padane e la “non inimicizia” nei confronti dei popoli del sud italia; c’è lo sdegno per il tricolore e nello stesso tempo una tolleranza di tipo liberale per il simbolo. Agli indipendentisti non dà fastidio che qualcuno sventoli il tricolore italiano. Infastidisce che si tenti di imporlo. Un po’ come dire: ” tu sventola il tuo. A me non interessa e non lo tocco. Ma non rompermi le scatole se ne compro uno per dargli fuoco”.
Il vantaggio degli altri popoli europei che chiedono l’indipendenza è quello di essere uniti e di essere molto nazionalisti nel senso vero del termine. Il grande successo della Diada, la festa nazionale catalana, ne è stato un recentissimo esempio. La Padania, invece, è un progetto di stato confederale che unisce nazioni che già da sole hanno diritto a lottare per la loro indipendenza. Quindi il nazionalismo padano non ha le caratteristiche tipiche nel nazionalismo di popolo. E’ fluido. Queste caratteristiche ce le ha pienamente il Veneto. Negli altri popoli, della Lombardia o del Piemonte adesempio, più piccoli e con territori poco estesi, sono meno visibili. Il modello della Padania è quello Elvetico: una confederazione di popoli che si autodeterminano in base alle loro esigenze. Vivere in un paese come la Svizzera non vi piacerebbe? Potete rispondere intanto che pensate se venire a Pontida.
Articolo aggiornato il 14/09/2016 10:02