Terremoto news. Cosa fare davvero per aiutare?

Terremoto – Di cosa hanno davvero bisogno i terremotati? Alcune idee pratiche che fanno il bene delle persone che hanno subito un terremoto. Una di queste è di Gianna ed è importantissima. Un fondo per pagare un pool di avvocati e dei periti di parte.

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Qualche giorno fa, tramite Susanna Alberti, amica, e amatissima collega d’oltre manica, dei sabato mattina a Radio Padania, ho conosciuto Gianna. Si chiedeva cosa poteva può fare per i terremotati del 24 agosto. Susanna, come tutti, sa della mia esperienza con il terremoto di Mantova e me la ha presentata. Dopo 4 anni ho cercato anche io di ricordare di cosa c’era assolutamente bisogno in quei primi giorni. Gianna ha proposto collette per comprare giocattoli, materiale per la scuola e tante altre cose utilissime. Poi ha proposto una colletta per pagare un pool di avvocati che seguisse i terremotati in una class action. Improvvisamente mi sono resa conto che era proprio quello che mi serviva di più nei giorni seguenti ai due terremoti che hanno colpito l’Oltrepo mantovano, il 20 e il 29 maggio del 2012.

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Quando rischi di perdere la tua storia

In quei giorni, in cui vedevo i miei genitori distrutti, la zia che stava male, la gente sui tetti a riparare le tegole, non lo sapevo. La casa rifugio della famiglia, quella che in 400 anni era sopravvissuta a alluvioni, guerre e tante crisi economiche, stava sgretolandosi, scossa dopo scossa, e il terremoto minacciava tutta la famiglia.
Nel terremoto non abbiamo avuto lutti. Infine, ce la si è cavata. Dopo 4 anni, però, non è ancora finita. Quanto sarebbe stato più semplice se in quel momento avessimo avuto qualcuno che sapeva cosa fare, quali cose chiedere, che ci avesse indicato la strada e ci fosse stato accanto. Quanti errori in meno, quanto tempo perso in meno. Ecco perchè l’idea di Gianna è di grande utilità e buon senso.

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I lutti, oltre al dolore, causano costose pratiche di successione

E’ una cosa cui non pensa nessuno. I lutti, oltre al dolore, causano anche costose pratiche di successione. Nel caso di terremoti sono anche molto complicate. Poi ci sono le pratiche per i feriti, le invalidità, le richieste di risarcimento, le pratiche per nominare tutori di persone che al momento non possono essere autonome. Ci sono decine e decine di pratiche amministrative, di diritti di cui è necessario chiedere il rispetto, di servizi cui bisogna ottenere l’accesso. Tutte cose che vanno oltre il terremoto e cui, oggi, non si vuole pensare.  Le case da ricostruire e da riparare significano pratiche al catasto. Significa spiegare come era fatta una casa, che metratura reale aveva, quanti piani. Sono tanti particolari tecnici, con mille insidie. Gli errori nascono senza volere e senza volere si trascinano per anni.

Aprire un fondo per le spese legali dei terremotati

Nel primo sopralluogo dopo il terremoto del 2012 erano sbagliati i numeri civici. Involontariamente avevano indicato come inagibili dei rustici e non le abitazioni. Erano sbagliati anche i nomi dei proprietari. Non è stata colpa di chi ha effettuato il sopralluogo. Erano tutti sotto choc. Ma il rischio di un ginepraio legale infinito era reale come il terremoto. Invece di ottenere il risarcimento per una abitazione poteva esserci un ordine di abbattimento per rustici pericolanti. Immaginate quanto più grave deve essere la situazione di chi ha perso i genitori, i figli, i nipoti e deve affrontare questi problemi. Ecco perchè l’idea di Gianna è eccezionale. Se volete aiutare i terremotati non mandategli da mangiare. La Croce Rossa e la protezione civile penseranno a cibo e vestiti. Le istituzioni penseranno a ricostruire. Loro, i terremotati, cercheranno di recuperare il recuperabile fra le macerie delle loro case. Se li volete aiutare davvero, aprite per loro un fondo per pagare le pratiche legali e amministrative.

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