A Zibido San Giacomo il party esclusivo dell’anno: 50 candeline per il Dottor Gigi Iocca nella location più innovativa!
È tutto pronto per l’evento più esclusivo di fine anno! Domani, 24 novembre, la palestra FitActive di Zibido San Giacomo
Nasa – Domani, 4 luglio 2016, la navicella Juno arriverà nell’orbita di Giove. Accenderà i motori per 35 minuti. Questo dovrebbe consentirgli di raggiungere la prima orbita e iniziare a inviare dati e immagini. A bordo un equipaggio della Lego e strumenti italiani.
Se riuscirà a superare il delicato momento dell’entrata nell’atmosfera, Juno resterà nell’orbita di Giove circa 20 mesi. Finita la missione, però, non tornerà a casa. Il suo compito è quello di studiare l’intero pianeta e raccogliere dati che invierà alla Nasa fino a che i suoi strumenti funzioneranno. Il massimo possibile si pensa siano 37 giri completi del pianeta.
Raccoglierà dati sul nucleo planetario, mapperà il campo magnetico e misurerà la quantità di acqua e ammoniaca presenti nell’ atmosfera. Lo scorso 30 giugno alla conferenza stampa di apertura del count down al Jet Propulsion Laboratory della Nasa è stato mostrato il modello della Juno che vedete nella foto. Sulla Juno c’è anche un equipaggio. Un piccolo segno della fantasia e creatività dell’uomo che non poteva mancare. Tre personaggi creati dalla Lego che raffigurano il dio Giove, la dea Giunone e l’astronomo Galileo Galilei, scopritore di 4 delle lune di Giove.
A bordo della navicella strumenti importanti. Telecamere a microonde, sonde e strumenti per la mappatura del capo gravitazionale che permetteranno di ricevere informazioni anche quando gli improvvisi cambiamenti di intensità modificheranno le frequenze radio, influenzando la trasmissioni dei dati alla Terra. La JunoCam, entrerà in funzione e continuerà a mandare immagini alla terra fino a qunado potrà. Le prime immagini di Giove arriveranno intorno ad agosto 2016.
Una delle speranze è quella di capire finalmente se Giove ha una massa solida e un team dell’Università di Leicester sta curando un progetto di analisi dei nuovi dati spediti da Juno con cui i spera di determinare le origini del pianeta. L’apporto italiano alla missione è costituito dallo lo spettrometro a infrarosso JIRAM e dallo strumento radio KaT, necessari allo studio del nulceo e della gravità. L’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha fornito una placca inserita all’interno della navicella. E’ dedicata a Galileo Galilei e riporta le parole con cui l’astronomo descrisse per la prima voltale 4 lune.
Articolo aggiornato il 03/07/2016 15:27