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Migranti news. In 40 in due locali (video)

Busto Garolfo – Migranti news. Una visita alla corte di via Ugo Foscolo dopo l’allontanamento di una circa una quarantina di “migranti” che l’avevano invasa. Intervista a chi ancora sopporta gli effetti dell’ incauto affitto di alcune case fatiscenti a un paio di esponenti della “migranti spa”.

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La video intervista

busto garolfo migrantiQuando sono entrata in quello che un tempo era una bella corte lombarda mi hanno accolto con una frase. “Non sembra neppure di essere in Lombardia.” Ed è vero. Siamo nel centro storico di Busto Garolfo, in via Ugo Foscolo al 7, dove qualche settimana fa, dopo varie denunce,  sono stati allontanati una quarantina di Migrati abusivi. I 4 pakistani che subaffittavano gli appartamenti fatiscenti a dei colleghi sono stati sfrattati. Ma le condizioni in cui vivono i residenti sono molto, davvero molto, precarie. L’odore che accoglie entrando nella corte va oltre l’odore della pattumiera. Si potrebbe dire che si sente l’odore del Tifo e non sto parlando di calcio. Il video youtube che si può vedere cliccando sull’immagine  contiene l’intervista ad uno degli abitanti che racconta cosa è successo e come vivono adesso, anche senza i migranti.

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Cosa é successo a Busto Garolfo? Un caso di Migranti spa

Il cortile potrebbe essere bellissimo. E’ quello che rimane di una casa di ringhiera all’incirca degli anni 20, con quelli che un tempo erano considerati l’avanguardia dei servizi igenici. Cessi piastrellati anche nei piani superiori e al pian terreno lavatoi coperti, con acqua corrente. Qualche anno fa un incendio dovuto ad un corto circuito avrebbe dovuto renderla completamente inabitabile. Parte della palazzina è, infatti senza tetto, con degli alberi che crescono sui muri. Nessuna ristrutturazione sembra essere stata fatta. Non ci capisce come sia stato possibile affittare delle stanze in quelle condizioni, ma è stato fatto.  4 pakistani che subaffittavano lo spazio letto nei locali ad altri migranti. “Per un posto letto chiedevano anche 200 euro al mese. Ora che se ne sono andati hanno comprato una villa, con quello che hanno guadagnato.”  Mi raccontano alcuni bustesi. Naturalmente pagavano in nero.

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Uno scorpione si aggira. Ma da dove arriva?

scorpione a busto garolfoNei due o tre locali in affitto sono arrivati ad essere in 40. “Abbiamo sopportato. Siamo gente per bene. Abbiamo anche messo dei cartelli in arabo e nelle altre lingue per avvisarli, quando arrivavano alla sera e di notte, di chiudere il portone. Perlomeno quello. Ma non se ne poteva più. La sente la puzza?” e difatti la puzza è nauseabonda, qualcosa che impregna abiti e capelli, rancido e pattumiera sotto la quale si sente l’odore più acre ancora di una qualche spezia marcia. Nonostante lo sfratto nessuno ha ancora ripulito.  “Dicono che aspettano settimana prossima, quando anche l’ultimo migrante se ne andrà” .

Le pulizie toccano al proprietario però il Comune può sollecitare (e intervenire)

Non è una cosa che possono fare gli abitanti del cortile. dubito che in discarica possano accettare quella roba lì. Sono arrivati alcuni tecnici che hanno effettuato una deblatterizzazione e una derattizzazione. Si sono dimenticati però di un animaletto duro a morire e piuttosto pericoloso che ha fraternizzato con ambiente e abitanti. Lo vedete nella foto e potete facilmente riconoscerlo. Ora vive in un vasetto di vetro.  Tra il pattume lasciato, ce ne sono parecchi. Si tratta di uno scorpione di circa 5 cm, probabilmente della specie italica. Non sono mortali come i loro parenti africani, di dimensioni molto maggiori. La loro puntura, anche se paragonabile a quella di un calabrone, richiede comunque cure mediche. Comunque, non infilerei la mano nuda in un nido di scorpioncini, neppure per ripulire il porcile lasciato.

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Le foto della Corte e del centro storico di Busto Garolfo

Lo scorpione italiano usa il veleno per difesa, ma si ciba di ragni, insetti, lucertole,e anche di cuccioli di topo, e non disdegna nemmeno la pattumiera. E’ autoctono (non è arrivato con la migranti spa) ma di solito fa vita ritirata e lontana dall’uomo, fra le pietraie e le cataste di legna, e non ha popolazioni molto numerose a meno che non vi sia grande abbondanza di cibo. Oltre al video qui sopra vi lascio una gallery di fotografie in cui si può vedere le condizioni del centro storico di Busto Garolfo, a monito di quel che succede quando non si ha cura del proprio paese.

Le fotografie

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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