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Venezia – Lo scorso 27 maggio è stata presentata al Consiglio Regionale Veneto il progetto di legge nr. 149 per indire il referendum consultivo sull’indipendenza Veneta. Oggi la conferenza stampa dei consiglieri firmatari e presentatori. Presenti anche i rappresentanti di gruppi e di associazioni culturali e identitarie venete. C’erano Raixe Venete, Europa Veneta, Comitato Pasque Veronesi e Indipendenza Noi Veneto.
Oggi, nel giorno della Brexit, i consiglieri Marino Finozzi (primo firmatario), Alessandro Montagnoli, Roberto Ciambetti della Lega Nord Liga Veneta e Luciano Sandonà, Gabriele Michieletto e Stefano Valdegamberi della lista Zaia Presidente, hanno presentato alla stampa il progetto di legge. Presenti anche varie associazioni culturali e identitarie che sostengono il diritto all’indipendenza.
Il consigliere Marino Finozzi (Presidente della Prima Commissione Consiliare Affari Istituzionali) ha illustrato alla stampa i contenuti del pdl 149 e gli obiettivi che i firmatari si propongono. Arrivare, cioè, a dare ai veneti la possibilità di esprimersi, tramite un libero referendum, riguardo il proprio futuro.
Tutti i consiglieri hanno sottolineato l’importanza del diritto all’autodeterminazione dei Veneti. Non è mancato neppure il riferimento al diritto di sanare una annessione fatta 150 anni fa con un plebiscito truffa in palese violazione del diritto internazionale. Il Presidente del Consiglio Regionale, Roberto Ciambetti, con un paragone molto pertinente, ha espresso l’auspicio che dopo la “Brexit” arrivi il momento della “Venexit”. Il Momento, cioè, della possibilità per i veneti di decidere se stare o meno nell’Italia unitaria, in modo libero e pacifico.
L’auspicio del Comitato Veneto Indipendente è che il pdl 149 sia portato quanto prima all’approvazione in Consiglio Regionale. Questo per abbinare poi il quesito sull’indipendenza al quesito sull’autonomia, già ammesso dalla Corte Costituzionale nel 2015. La collaborazione già annunciata con la Lombardia per celebrare il referendum sull’autonomia finanziaria andrà quindi avanti. Non si tratta infatti di due opzioni contrapposte, ma di proposte complementari. Una di tipo economico, l’altra di tipo ideale e istituzionale. Al progetto di referendum per l’autonomia di Veneto e Lombardia, potrebbe partecipare anche la Liguria. La giunta Lombarda dovrà scegliere la data nelle prossime settimane, in accordo con il Veneto. In un primo momento si pensava al 29 maggio 2016. A causa dei continui bastoni fra le ruote messi dal governo Renzi la data è rimasta in sospeso.
Due anni fa il Consiglio regionale del Veneto aveva approvato un progetto di legge con cui convocava il referendum per l’indipendenza del Veneto. Era la legge 16 del 19 giugno 2014. Ne era seguito un anno di tira e molla fra Veneto e Italia. Lo stato italiano ha fatto di tutto per impedire l’espressione democratica dei desideri dei Veneti. E’ arrivato ad vincolare i fondi raccolti dai Veneti per la celebrazione del referendum. Infine, nel giugno 2015 la Corte Costituzionale hanno dichiarato incostituzionale la legge di indizione del referendum consultivo e, già che c’erano, anche la parte della legge 16 che parlava di un secondo referendum che, se era approvato dai cittadini, avrebbe trasformato il Veneto in una regione a statuto speciale che tratteneva nel suo territorio oltre l’ottanta per cento delle tasse.
Il no dello stato italiano non ha fermato i Veneti che, preso atto delle motivazioni che accompagnavano la bocciatura del referendum, hanno scritto un’altra legge regionale per indire il referendum sull’indipendenza Veneta. Il pdl 149/2016.
Intanto, nello stesso giorno, attendiamo l’esito del Brexit. Stanotte, verso le 2, sapremo se la strada della libertà dei popoli e delle nazioni subirà un’accelerata, insieme alla vittoria del Leave. Oppure se dovrà continuare con fatica, pazienza e perseveranza fino all’inevitabile Venexit dallo stato italiano.