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Milano – Referendum lombardia. Il governo Renzi comunica ufficialmente il rifiuto delll’election day di giugno, che avrebbe permesso di unire il referendum per l’autonomia della Lombardia alle elezioni amministrative. La nuova data proposta da Roberto Maroni è in autunno. Voteranno Lombardia, Liguria e Veneto.
democratico di porre fine alla rapina fiscale da 54 miliardi che la Lombardia subisce ogni anno ad opera del governo romano. Renzi Vergogna!!! Questa decisione assurda costerà alle tasche dei contribuenti lombardi almeno 20 milioni di euro. Renzi Vergogna!!! Ma io non mollo, non gliela voglio dare vinta a questo governo che nessuno ha eletto: il referendum lo faremo certamente in autunno, e chiederò a Veneto e Liguria di unirsi alla nostra grande battaglia per l’autonomia e la liberazione fiscale. Mai Mulà”.
Renzi Vergogna, ripetuto tre volte. Questa è la reazione che ha avuto il presidente del governo lombardo Roberto Maroni quando ha saputo, ufficialmente (delle schegge di velocità, nel governo centrale italiano), che la possibilità dell’election day di giugno, per accorpare le elezioni amministrative con il referendum Lombardia, per l’autonomia, era stata bocciata.
Lo ha scritto a lettere maiuscole sul suo profilo Facebook lo tesso Roberto Maroni questa mattina. La data per il referendum dovrà essere scelta entro maggio. In un primo momento si pensava che in Lombardia si sarebbe potuto votare il 29 maggio, ma le lungaggini e i tira e molla del governo ha reso questa data troppo vicina per organizzare una buona campagna informativa. Ora è più probabile una data in autunno, a ridosso della data per il referendum sulla riforma della Costituzione effettuata dal governo Renzi.
Roberto Maroni parla, in questo caso, di una data comune con lo stesso referendum effettuato anche in Veneto e in Liguria. La portata politica di questa alleanza sul referendum lombardia autonoma che porterà alle urne, con le stesse richiesta anche Veneto e Liguria, è pesantissima. Si parla di più di 20 milioni di persone che saranno invitate a votare la loro indipendenza economica. La Lombardia da sola versa allo stato centrale, ogni anno, 54 miliardi di euro che non sono restituiti in servizi, cifra che è indicata con il nome di “residuo fiscale”
Ed a questo punto si comprende meglio il significato dell’alleanza sul referendum delle trivelle che ha visto la Lombardia fortemente impegnata su un tema che non la riguardava da vicino (in Lombardia non c’è il mare). Da questo punto di vista, il referendum delle trivelle è stato un banco di prova importante in vista di un referendum comune sull’autonomia della Lombardia, della Liguria e del Veneto. Il Veneto rimane comunque in attesa anche di effettuare il referendum sull’indipendenza della Serenissima Repubblica di Venezia.
Articolo aggiornato il 19/04/2016 14:25
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E' assurdo che la Lombardia debba chiedere a Roma il permesso di poter fare un referenudm, come un bambino chiede alla mamma se può mangiare una caramella!!
Qui ci vuole la lotta armata per l'indipendenza!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Armi in pugno e secessione!!!!