Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Casorezzo – Il 12 aprile 2016 nella sede di città metropolitana di via Piceno, alla seconda istruttoria della conferenza dei servizi per l’attuazione di una discarica nella cava di ghiaia ( ATEg11) che si trova fra Casorezzo e Busto Garolfo. Un colpo di scena incredibile. il WWF ha dato parere favorevole. Persino l’ASL. Non si conoscono, e siam curiosi, le motivazioni di questi pazze giravolte sulla cura ambientale. Leggete cosa ha detto il WWF.
E ora, attenti: il WWF ha dato parere favorevole alla realizzazione della discarica; l’ex ASL, ora AST, ha dato parere favorevole alla realizzazione della discarica; l’ARPA, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, non ha espresso un parere, ma ha dato dei suggerimenti tecnici per mitigare gli effetti della discarica, cioè ha studiato dei modelli come se già ci fosse).
I cittadini non sono stati lasciati entrare ma alla Conferenza dei Servizi era presente anche, in veste di consulente della Solter, un certo Bernardo Filipponi, nome che che mi ha spinto a chiedere 4 volte se fosse un caso di omonimia, perchè l’unico “Bernardo Filipponi” che mi veniva in mente era stato coinvolto in un traffico di rifiuti pericolosi nella provincia di Pavia lo scorso anno, poi scoperto in una operazione diventata famosa, la Black Smoke, in cui hanno collaborato la Dia (Direzione Distrettuale Antimafia) di Milano come risulta anche da questo articolo della Provincia Pavese del gennaio 2014 Il giudice: «Troppi incarichi in quel progetto C’è il rischio di inquinamento delle prove» e in quest’altro articolo di Novara today (che ho provveduto a salvare anche in vari formati e a spedirmi per posta a vari indirizzi) Ghemme: arresti in Daneco. Rifiuti: nei guai la società che gestisce la discarica di Ghemme. Per ora però lasciamo sospesa questa parte, e aspettiamo di risolvere il mistero di questa consulenza, e relativo caso di omonimia, presente ad una conferenza di Servizi per la raccolta di pareri prestati da funzionari pubblici su una discarica di rifiuti che ha come problema la presenza di codici a specchio fra rifiuti speciali non pericolosi e rifiuti pericolosi.
Giuro che quando ho letto questo passaggio ho pensato che Giuliana Cislaghi fosse impazzita. Non mi sembrava possibile. Il bosco di Vanzago ha appena ricevuto dalla Regione Lombardia i soldi che doveva avere dalla città metropolitana e adesso chiede un recinzione in cambio del permesso a una discarica di rifiuti speciali all’interno di un altro parco? Nel parco del Roccolo vivono gli animali che l’oasi del WWF di Vanzago cura e salva, dopo la loro liberazione. Cosa vogliono fare? Procurarsi un ciclo continuo di “clienti” oppure la recinzione serve per evitare che gli animali vadano nel parco del Roccolo? Sono troppo sconvolta per ragionare con freddezza. C’è troppo da capire.
Ieri ho telefonato al Sindaco di Casorezzo, Pierluca Oldani, che mi confermato la notizia. Si, il WWF ha proprio dato parere favorevole alla discarica. Il sindaco mi dice anche che in Comune non sono ancora arrivate le motivazioni scritte ai pareri. Me le passerà e le pubblicherò come fonte. Certo che se il WWF ha avuto il coraggio di scrivere una cosa simile, fa bene in queste ore, Pierluca Oldani, a chiedere le dimissioni di colui che ha avuto questo momento di follia politica.
Sulla sua Pagina Facebook, Pierluca Oldani, sindaco di Casorezzo sta pubblicando, come protesta, un messaggio a ripetizione. “Lo ripeterò finché chi ha firmato quel documento non si dimetterà: il Wwf ha espresso parere favorevole alla realizzazione di una discarica all’interno del Parco del Roccolo, un corridoio ecologico riconosciuto anche dall’Unione Europea!”
Dopo nostro articolo, oggi 18 aprile, i rappresentanti del WWF ci hanno contattato e fornito la loro versione dei fatti. Ve la riportiamo per intero non solo per dovere di cronaca ma perchè ci sono delle domande che rimangono in sospeso. Una è come mai il WWF sia stato interpellato dalla città metropolitana. Però da quel che si legge, posso dire di essere contenta. Il wwf non è impazzito e non ha espresso nessun parere favorevole alla discarica. Leggete voi direttamente quanto dicono nelle loro precisazioni.
Cava “ATEG11” in Comune di Casorezzo e di Busto Garolfo (Mi)
In riferimento all’articolo pubblicato su “Cronaca Oassona” riguardo un presunto parere Wwf circa una discarica all’interno del PLIS “Parco del Roccolo”, è bene chiarire che:
1) Non esiste alcun parere del Wwf di “nulla osta” o autorizzazione a una discarica in quanto il Wwf non è un ente istituzione a cui vengono chiesti “nulla osta” o autorizzazioni per chicchessia;
2) L’unico “nulla osta” riguarda invece lo studio di impatto su rete “Natura2000” valutato da WWF quale ente gestore del sic/zps IT2050006 che accerta e riguarda esclusivamente la mancanza di impatto degli eventuali lavori nella cava “ATEG11” al sito di “Natura2000” del “Bosco Wwf di Vanzago”, che dista oltre 10 km di distanza e che, senza una logica ragione, è stato coinvolto nel procedimento;
3) Il “nulla osta” emesso dall’ente gestore non poteva essere di diverso tenore, a meno di dichiarare il falso, in quanto lo stesso studio di incidenza, ma anche un semplice approccio ecosistemico evidenzia l’impossibilità di un impatto, anche minimo, sui due ambienti tutelati dalla Direttiva Habitat nel sic/zps IT2050006.
E’ bene chiarire che il parere dell’ente gestore il sic/zps IT2050006 poteva solo riguardare l’eventuale impatto dei lavori nella cava “ATEG11” al sito di “Natura2000”.
Nessuna possibilità di intervento, ovviamente, secondo la normativa, e nessuna competenza ha WWF, come ente gestore dell’oasi, su eventuali impatti al PLIS del “Parco del Roccolo”, ai cittadini di Casorezzo, ai cittadini di Busto Garolfo, alla popolazione limitrofa all’ “ATEG11”, ecc. per i quali “nulla osta” e autorizzazioni riguardano altri enti istituzionali.
Su progetti simili, (“ATEG7” e “ATEG8”) rispettivamente a 400 metri e a 1 km dal perimetro dell’area del sic/zps IT2050006 il tenore del parere dell’ente gestore, solo a titolo di esempio, è stato diverso e negativo per l’oggettivo impatto previsto dai lavori in progetto.
Infine, la “prescrizione” (se così si può definire) della recinzione che deve consentire il passaggio della piccola fauna – cosa che l’attuale recinzione non consente sempre – è un aspetto che viene sempre inserito nei pareri agli studi di incidenza, non solo quindi per quello riguardante la cava “ATEG11”. Stessa prescrizione è stata richiesta, a solo titolo di esempio, per ampliamento del quarto binario della tratta ferroviaria oppure del rifacimento del secondario del canale Villoresi.
Il Wwf, in quanto associazione, per diversi anni ha seguito, perché coinvolto dalla popolazione locale, la problematica, sempre all’interno del PLIS “Parco del Roccolo” sempre limitrofo ai comuni di Casorezzo e Busto Garolfo, del progetto dello stabilimento industriale delle galline ovaiole, contribuendo a evitarne l’insediamento con osservazioni particolarmente attente, condividendone i rischi anche per la ZPS e l’avifauna selvatica, visti i rischi dell’aviaria, a tacere di altri.
Ma l’attività del Wwf è stata possibile, non per “nulla osta” o autorizzazioni per cui, appunto, non ha titolo a poterli emettere, ma per la professionalità e competenza dei propri membri che, anche dal punto di vista legale, hanno impegnato lavoro ed energia nella risoluzione del problema. Forse, questo regresso regresso ha portato a una confusione che ha indotto all’articolo e alla perplessità di alcuni ! Vanzago, 18 aprile 2016.
E ora, la questione è aperta, perchè Giuliana Cislaghi dice una cosa, il sindaco Pierluca Oldani un’altra e il WWF un’altra ancora. Ho motivo di fidarmi della serietà di tutti e tre, ma certo che la matassa è davvero intricata. La dipaniamo insieme?
Articolo aggiornato il 18/04/2016 17:09