Ossona

Venduti i capannoni Bertola. Arriva una logistica?

Ossona – Alcune notizie sembrano confermare che l’asta dei Capannoni della ex Bertola sia andata buon fine. A Ossona tornerà un’azienda di logistica? Pare di Si. Secondo alcuni la Italmondo s.p.a. si sarebbe aggiudicata parte dei capannoni ex Bertola durante l’asta giudiziaria per 4 milioni di euro (contro gli 8 milioni euro di base d’asta). La complicatissima storia della Bertola Central Docks.

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La storia della ex Bertola e dei suoi capannoni rossi che stanno andando in rovina all’entrata del paese è molto dolorosa per Ossona. Coinvolge diverse amministrazioni comunali. Molti cittadini rimasti senza lavoro dopo le incredibili scelte effettuate dall’amministrazione aziendale, culminate con un fallimento rovinoso. 53 milioni di euro di debiti ammessi al fallimento, senza contare chi, rovinato in modo completo dall’imprenditore della Jatropha, non ha neppure chiesto di entrare nel fallimento per non dover pagare un avvocato. Anche il comune di Ossona è uno dei debitori nel fallimento Bertola. Ha ricevuto solo una parte di quanto dovuto. Si pensa che il curatore fallimentare gli riconosca circa 350mila euro anche se il solo debito delle tasse ammonta a più di 500mila euro.

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Il comune di Ossona è in difficoltà

Erano diversi anni che la ex Bertola non pagava le tasse. Questo ha contribuito a determinare un risultato negativo nel Bilancio Rendiconto per tre volte consecutive. La Corte dei conti ha deciso che le amministrazioni comunali di Ossona dovranno coprirlo con i famosi crediti di dubbia esigibilità con una trattenuta di 13mila euro l’anno per i prossimi 30 anni.

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Ne avevamo parlato lo scorso anno in una serie di articoli come Ossona è in disavanzo di bilancio per 487mila euro e in molti altri articoli. La storia forse potrebbe in parte avere una buona evoluzione. L’asta giudiziaria avrebbe trovato un compratore della parte dei capannoni che erano in capo al fallimento di una delle 5 ditte fallite nella rovinosa capitolazione dell’imprenditore piacentino Maurizio Bertola, la Bertola Central Docks.

La Italmondo s.p.a compra i capannoni Bertola?

Infatti, sembra che la Italmondo, un’azienda di logistica internazionale economicamente solida avrebbe comprato per soli 4 milioni di euro la parte più vecchia dei capannoni Bertola. La base d’asta iniziale era di 8 milioni di euro. Dal punto di vista dell’amministrazione comunale è un sollievo perchè qualcuno ricomincerà a pagare le tasse su quell’area industriale che sembrava destinata a restare una delle tantissime aree industriali dismesse e in rovina, fino a che non crollano.

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Il vantaggio dei capannoni venduti è anche quello di essere gli unici a non essere stati costruiti tramite Sportello Unico di Ampliamento Industriale. Su di loro non grava il rischio del controllo regionale sull’ammissibilità della costruzione in base alla legge 12 della Regione Lombardia, che non si sa che risultato avrebbe.

I 13 mila euro anni che l’amministrazione comunale dovrà inserire a bilancio negativo ad inizio anno per i  prossimi 30 anni, però, a questo punto passano da crediti di dubbia esigibilità a crediti inesigibili, perchè presto si concluderà il procedimento fallimentare. I capannoni erano l’unica risorsa economica che rimaneva in capo alla ex Bertola.

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La situazione del fallimento ex Bertola

Nell’immagine qui sopra si possono leggere i risultati del fallimento Bertola. A scanso di equivoci, visto che c’è qualcuno ad Ossona che straparla di reati e denunce, si tratta di documenti pubblici facilmente ottenibili con una visura. Come si può notare il debito totale della sola Bertola Central Dock  è di 53milioni 275 mila 933 euro e 73 centesimi. I 4 milioni di entrata della vendita finiranno di coprire solo i debiti delle prededuzioni. Il Comune e la tassazione ici, imu e altre sono fra i debitori privilegiati. Lo stabilisce una sentenza del 2011 di cui si parla in questo articolo di Fisco oggi .

La quarta voce, quella dei debiti privilegiati, è una buona posizione per recuperare quanto dovuto alla comunità. In questo caso, però, il valore dei beni della ex Bertola non arrivano nemmeno a sfiorare la seconda voce, quella dei debiti ipotecari. Quindi, considerando che l’unico credito vantato dalla Bertola Central Docks era nei confronti della Mondial Green Energy, l’azienda riconducibile sempre al gruppo Bertola che si occupava di  gestire il conto energia dei pannelli fotovoltaici sul tetto dell’azienda, si può dire che la vicenda “crediti di dubbia esigibilità” si chiude, con la vendita dei capannoni, e diventa la voce ” crediti inesigibili”.

La vicenda Mondial Green Energy

La speranza dei creditori della Bertola Cetral Docks risiedeva nella Mondial Green Energy. Era un’ azienda sempre riconducibile alla proprietà della Bertola e proprietaria di uno dei due impianti fotovoltaici che si trovavano sui tetti dei capannoni e titolare di uno dei due conti energia.

Un impianto era della BCD l’altro della MGE, i due impianti contigui usufruivano degli incentivi statali per gli impianti inferiori al mille kilowatt. Dopo il fallimento, e con l’abbandono dei capannoni, iniziarono i furti di rame da parte degli zingari (eh si, zingari) che distrussero, dicono, l’impianto elettrico. Poco male. Gli impianti fotovoltaici non producevano già più elettricità ed erano stati fermati.

L’ente gestore (GSE) aveva scoperto che…

Non erano fermi a causa però di un guasto, ma piuttosto a causa di un controllo dal parte dell’ Ente Gestore (GSE). Dopo una segnalazione, l’ 11 ottobre 2013 aveva scoperto che i due impianti di poco al di sotto del mille kilowatt l’uno erano riconducibili alla stessa proprietà.

La legge sugli impianti fotovoltaici è chiara. Gli incentivi statali a chi partecipa al conto energia sono maggiori per gli impianti al di sotto di mille di kilowatt ma è proibito che lo stesso proprietario o impianti riconducibili a proprietari collegati si trovino contigui. Questo per impedire che, per avere degli incentivi maggiori, ci sia chi metta vicini tanti impianti di potenza minore di mille di kilowatt.

Qui sopra pubblichiamo tre documenti, sempre pubblici,  che mi son stati inviati. Il primo è la scheda di segnalazione della verifica da parte del GSE sull’impianto della Bertola Central Docks. Il terzo è la relazione della verifica. Il secondo è la comunicazione della decadenza del diritto alle tariffe agevolate e agli incentivi e dell’obbligo a restituire gli incentivi.

Gli impianti, i pannelli fotovoltaici sono stati venduti. Un giorno ci si è accorti che alcuni operai sul tetto dei capannoni Bertola stavano smontando i pannelli solari. Qualcuno chiamò le forze dell’ordine perchè in quel periodo si parlava di furti di rame. Invece si scoprì che stavano smontando i pannelli solari di marca Sharp, che avevano un buon valore. Parlammo del fatto nell’articolo: Bertola di Ossona: smontati i pannelli fotovoltaici che erano sul tetto, proprio mentre stava succedendo.

Ora dobbiamo fare un passaggio logico. Ad oggi la Mondial Green Energy è fallita. Non c’è più nemmeno quell’azienda. Però non lo era al momento in cui è fallita la Bertola Central Docks. Dalla documentazione è chiaro che, come la Bertola Central Docks, anche la Mondial Green Energy ha perso l’incentivo statale.

La faccenda della Jathropa

Chi vuol ricostruire il passato ha molti elementi. Ne mancano ancora alcuni, come la vicenda della Jatropha e l’accusa di grabbing in Senegal. Non so ancora come poi sia finita, ma lo saprò. Sono troppo curiosa. Poi ci sono tante altre storie che hanno quasi dell’incredibile. Quello che mi lascia esterefatta, che trovo incredibile che, è che mentre si costruiva il debito da 53milioni di euro e il disastro di questo sistema, gli amministratori pubblici non siano intervenuti.

Questa storia di fallimenti economici riguarda l’amministrazione comunale a causa del debito che ha praticamente atterrato la difficile gestione della cosa pubblica di Ossona. Era già gravata da vicende come gli swap e i lavori di ristrutturazione alla scuola media. Non si tratta solo dei soldi, ma anche del numero di disoccupati e di creditori che sono stati economicamente rovinati da questo crack che ha avuto  una ricaduta sociale per un valore molto maggiore dell’intero debito della Bertola Central Docks.

A seguito del crack è fallita anche la cooperativa Cemmea, che dava lavoro ai dipendenti del magazzino, operai che non hanno ricevuto nè stipendi nè risarcimenti per tanto tempo. Per i Comuni hanno significato spese ulteriori e che sono quelli che hanno sofferto di più.

Ora però speriamo che la storia dei capannoni Bertola cambi radicalmente. Speriamo che l’entrata di una nuova azienda, seria, porti serenità e lavoro in zona. Soprattutto siamo certi che ora entreranno anche delle nuove tasse e che anche così il Comune di Ossona possa cominciare a tirare, economicamente parlando, un pochino il fiato.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 18/09/2020 20:10

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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