Ossona

Lotta biologica all’ambrosia con l’Orphaella Communa

Corbetta – La sperimentazione della lotta biologica all’ambrosia condotta con l’utilizzo di un insetto, la Ophraella Communa, ha successo. A Corbetta c’è un campo sperimentale, in via De Gasperi, dove Ats Milano ( ex asl) in collaborazione con il settore ambiente e agricoltura del comune di Corbetta, sta utilizzano l’insetto, ghiotto di ambrosia, per provare a limitare la propagazione della pianta allergica negli incolti.  A darne notizia, con un comunicato stampa, è l’assessore all’ambiente Riccardo Grittini.

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“La sperimentazione della lotta biologica condotta in accordo con Ats sta dando risultati positivi, siamo in grado di controllare lo sviluppo di una pianta che crea allergie e problemi a una larga fetta della popolazione” ha scritto l’Assessore all’Ambiente e Agricoltura Riccardo Grittini.
“Giungono risultati positivi dal campo sperimentale di via De Gasperi, a Corbetta, dove l’Ats Milano di concerto con il settore Ambiente e Agricoltura del Comune sta testando l’efficacia di un insetto, l’Ophraella Communa, nella lotta contro l’ambrosia, una pianta che crea fastidiose. In Lombardia l’ambrosia è tra le prime cause di allergie, è una pianta estremamente pervicace e sta trovando un habitat perfetto.
I dati ci dicono che circa 10-15% dei bambini che arrivano agli ambulatori di allergologia pediatrica hanno questo problema, e la cifra è destinata ad aumentare geometricamente, se si pensa che solo in Lombardia il 50% delle riniti allergiche è dovuto all’ambrosia.

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Corbetta e l’Asl hanno testato, nel corso del 2015, l’Opharella Communa, un insetto di provenienza nordamericana presente in Canada, Stati Uniti e Messico, accidentalmente introdotto in Corea, Cina, Giappone e Taiwan. Sull’Ambrosia, l’insetto ha localmente causato gravi defogliazioni nelle condizioni d’infestazione più severe. A Corbetta, ha rilevato il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medica dell’ATS, l’Ambrosia durante la sperimentazione è stata meno abbondante, le piante più piccole sono state colpite dal danno dell’insetto e frequentemente sono morte. I tecnici intendono utilizzare il campo sperimentale anche nell’arco del 2016,riservandosi di diffondere gli ulteriori risultati nei prossimi mesi.
Voglio ringraziare i tecnici del nostro settore e l’ATS per aver scelto Corbetta, insieme a altri Comuni, per questa importante sperimentazione sull’ambrosia. Stiamo ottenendo dei risultati importanti che, sono in grado di apportare grandi benefici alla vita di tantissime persone. L’Amministrazione di Corbetta è orgogliosa di questo risultato, adesso intendiamo proseguire nella sperimentazione per ottenere nuovi traguardi, di cui tutti potranno beneficiare. Si tratta davvero di un’importante notizia, della quale tutti possiamo andare orgogliosi, trattandosi di un lavoro corale” ha spiegato l’assessore all’Ecologia, Riccardo Grittini

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La scoperta delle qualità dell’Ophraella Communa è dovuta ad agronomo lombardo, il dott. Fabio Spadoni, di Castellanza (Va) che si è reso conto della presenza dell’insetto nelle campagne lombarde. Bisognerà attendere ancora un lungo periodo di analisi e di sperimentazione prima di utilizzare regolarmente l’insetto, perchè sarà necessario capire se l’Ophraella communa eradicherà completamente la pianta e quindi poi cambierà il suo ospite, rischiando di essere al causa di qualche danno ambientale oppure se si creerà un equilibrio biologico gestibile fra pianta e insetto. Questo secondo caso sarà una fortuna specialmente per i Comuni che, secondo la legge lombarda, devono farsi carico della lotta all’ambrosia.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 14/04/2016 20:38

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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