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Per chi ama il cinghiale, quale migliore occasione può esserci di una serata di cacciatori? Per informazioni e prenotazioni sulla serata del Cinghiale organizzata a Marcallo con Casone si può chiamare il te. 347 5562412.
Non è una cosa così strana che nei comuni limitrofi al parco del Ticino i cacciatori, o i ristoranti, o le associazioni organizzino serate sul cinghiale, in cui cucinare cinghiale condividere ricette o altro. L’animale è sempre vissuto sulle rive del fiume azzurro e poteva essere considerato raro solo nel momento, ormai passato da anni, in cui ha rischiato l’estinzione. Per scongiurarla, e aumentare al popolazioni di cinghiali nel parco si è incentivata l’incrocio con il maiale che ha generato delle scrofe in grado di mettere al mondo cucciolate di cinghiali molto più numerose di quelle dei loro antenati. Si è passati da due o tre cuccioli per femmina a quasi otto ogni anno. Non è un male, ma le campagne di abbattimento per contenere il numero di animali a livelli gestibili, che non procurino danni all’ambiente, alle persone e al resto della fauna, sono necessarie. Unendo il necessario al dilettevole, il contenimento del numero dei cinghiali è diventato anche una generosa offerta di carne a prezzi accessibili e reperibile sul nostro territorio. Una delizia per chi ama la selvaggina, specie con la polenta. Spesso le carni dei cinghiali abbattuti sono utilizzate dalle associazioni per organizzare cene con raccolte di fondi che poi sono destinati alla cura dell’ambiente stesso e ai ripopolamenti di popolazioni di animali selvatici.
Riguardo al cinghiale, e anche per altri animali, le campagne di abbattimento sono rigorosamente regolate con indicazione del numero di animali da abbattere e con quali caratteristiche e con l’indicazione tassativa delle persone che possono effettuare gli abbattimenti, sotto il diretto controllo delle polizie provinciali. In provincia di Como ad esempio è stato approvato un piano di controllo numerico dei cinghiali che prevede l’abbattimento di 300 animali all’anno per i prossimi 5 anni, le cui carni saranno destinate a trasformarsi in arrosti e salsicce di cinghiale.
Anche nella provincia di Alessandria, in Piemonte, è di attualità la ridiscussione del paio di controllo numerico degli ungulati. Coldiretti chiede infatti di aumentare le giornate dedicate all’abbattimento individuale che ora prevede un limite massimo di 3 giorni nell’arco delle 3 settimane successive alla semina.
Articolo aggiornato il 07/03/2016 18:49