Marine Le Pen e Matteo Salvini. La sinistra fa pena
Milano – Oggi pomeriggio Marine le Pen e Matteo Salvini. All’importante incontro sarà presente anche il presidente di regione Lombardia Roberto Maroni. Matteo Salvini ha pubblicato la foto del muro della sede della lega nord di via Bellerio a Milano, imbrattato di vernice rossa da dei vandali due notti fa. “Non mi fanno paura. Mi fanno pena” scrive il leader leghista sulla sua bacheca Facebook.
Sembra che per essere veloci e non farsi cogliere di sorpresa dai militari che stazionano, giorno e notte, sull’angolo dell’accesso alla sede milanese della Lega Nord, nella zona di Affori, i vandali abbiano gettato delle secchiate di vernice rossa sul muro. Non sarà difficile individuare i colpevoli, l’area è completamente video sorvegliata. Difficile avere concretamente paura di personaggi simili, ma il gesto antidemocratico e intenzionalmente minatorio rimane ed è indicativo che sia stato perpetrato nella giornata della memoria per l’olocausto degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, e alla vigilia di un importantissimo incontro con la leader di uno dei maggiori partiti di opposizione d’oltralpe in Europa, la francese Marine Le Pen. Il prossimo 12 giugno a Milano si avranno le elezioni amministrative e sembra che la strategia della sinistra si configuri già adesso con tentativi di estremizzare lo scontro politico montando la testa degli stolti con storie inesistenti.
Si tratta di un tipo di strategia che si è già vista negli scorsi mesi, con gli attacchi inconsulti a Matteo Salvini e ai leghisti, portate avanti dall’estrema sinistra dei punti rossi, dei centri sociali, delle associazioni di pseudo partigiani, l’Anpi in testa, che si richiamano alla resistenza del periodo 1943-1945, senza conoscerne in ogni caso la storia reale. Una strategia che non ha nessun tipo di proposta politica o amministrativa, ma si limita a sfornare violenza e a coltivarla nelle menti deboli.
Si tratta di una reinterpretazione della strategia della tensione che ha colpito Milano e la Lombardia negli anni 70 quando gli aderenti del Pci si riferivano alla brigate rosse come a dei “compagni che sbagliano” invece di condannarle in modo chiaro e inequivocabile.
La via e la strategia sono le stessi. Dare dei fascisti a Matteo Salvini, alla Lega Nord e ai leghisti, anzi dei nazi fascisti, e identificandosi con degli pseudo partigiani, pensando di giustificare gli attacchi violenti. Il Pd coltiva e strizza l’occhio a questo genere di manifestazioni antidemocratiche, perchè ha bisogno dei voti di questi esaltati che fanno spesso riferimento a microformazioni politiche come sel, i verdi, e ai componenti di altre miniliste civiche che hanno (pochi) consiglieri nei Comuni della cintura di Milano.
Matteo Salvini non ha paura e con lui nemmeno i leghisti e chi oggi a Milano, andrà ad ascoltare la leader del Front National, Marine Le Pen. “La Svezia (guidata da un governo di sinistra!) ha annunciato espulsioni di massa di oltre 80.000 clandestini. Razzisti, brutti, cattivi e fascisti anche loro?” Ha scritto Matteo Salvini sul suo profilo Facebook, verso mezzogiorno, confermando di avere ben chiaro quello che passa per la mente della sinistra italiana.
La Lega Nord condivide con il Front National, all’interno delle istituzioni europee, la battaglia antimmigrazione e Marine le Pen, con il Front National, è diventata la migliore alleata europea della Lega Nord. I movimenti guidati dai due leader non potrebbero essere più diversi, persino nella loro storia: la Lega Nord, indipendentista e anti nazionalista, forte del concetto di piccole patrie e il Front National, erede del nazionalismo francese ma che si concretizza in una diversa analisi delle contrapposizioni politiche (non esiste più la destra e la sinistra. Oggi le contrapposizioni sono fra élites e popolo, dominati e dominanti, alto e basso), hanno trovato l’accordo nella battaglia comune contro l’Europa delle banche e dei banchieri, nel progetto dell’Europa dei popoli, nella grande battaglia contro il mondialismo e il multiculturalismo e nella richiesta della revisione degli Accordi di Schengen, cosa che rende l’incontro di oggi ancora più politicamente importante. I due leader stanno vincendo questa battaglia senza sforzo, in un’Europa che non regge più la pressione dell’immigrazione clandestina e che sta discutendo sulla sospensione degli accordi stessi.
Con l’alleanza con Marine Le Pen e il Front National, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha sollevato le strategie politiche della Lega Nord e le sue idee fino a diventare determinante sullo scenario internazionale.
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