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La locandina, l’ha strappata il sindaco?

Ossona – Quando i giornali scrivono qualcosa di scomodo la locandina appesa abitualmente davanti all’edicola vien strappata. E’ una vecchia abitudine tutta ossonese. La diminuzione della dimensione democratica si riflette anche nelle parole del sindaco che scrive ai consiglieri comunali minacciando di accusarli di danno erariale se chiedono documenti agli uffici. Quale sarà il legame fra i due fatti?

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Lo strappo della locandina è una cosa sciocca. Se non ci sono la gente pensa siano volate via con il vento. Però lo strappo di un pezzo della locandina mostra bene la mano dell’uomo. Non è sfuggito all’attenzione del paese e, come sempre, se ne parla in piazza Litta come si parla di cosa c’era scritto nella parte fatta sparire. Era il titolo di un’intervista dell’altomilanese al presidente della Proloco di Ossona, Elvis Pastori. Il nocciolo? Sempre le opere della Proloco Morus Nigra in villa Bosi.

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Con l’aria che tira in questi ultimi mesi a Ossona c’è ben poco da scherzare.
Un’aria antidemocratica, rafforzata dalla lettera inviata dal sindaco ai consiglieri comunali. Se non fosse grave, sarebbe la classica storia su cui ridere per settimane. Il sindaco, infatti ha scritto a tutti i consiglieri comunali, accusandoli di far perdere tempo agli impiegati e di non lasciarli lavorare, disturbandoli continuamente con le loro richieste di documenti e di relazioni. Pubblico il testo della lettera inviata. Lo copio parola per parola perchè riesce difficile credere che in un paese così piccolo si sia perso così tanto il senso della democrazia.

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Però si può capire l’esasperazione

Esasperazione su cui faccio una piccola parentesi ironica. E’ comprensibile che gli impiegati comunali di Ossona si siano lamentati per le continue performance del Gibo, cioè il consigliere comunale Gilberto Rossi, quando entra in Villa Litta, la sede comunale, comportandosi come se fosse in un centro sociale (quando organizzerà un concerto con un gruppo cover, senza permesso e presentato da lui, durante l’orario di lavoro degli impiegati, chiamatemi! Non voglio perdermelo). Lo si è visto anche registrare uno dei suoi video, poi pubblicato su Youtube, in sala Giunta. Quali possano essere le ingerenze perpetrate ancora non si sa, ma gli ossonesi lo hanno eletto consigliere comunale e quindi come tale va trattato.


Tutt’al più, dato che Gibo a Ossona è conosciuto, l’amministrazione comunale dovrebbe domandarsi perchè degli ossonesi hanno deciso di votarlo e se quel voto non sia un giudizio degli ossonesi sul modo in cui sono state condotte le ultime elezioni amministrative.
D’altra parte, quando non si dice nulla e se non si prendono provvedimenti se un consigliere comunale sale su un bene storico del paese, protetto dalle Belle Arti, per appendervi abusivamente un lenzuolo ingiurioso non è che poi ci si può lamentare se questo si sente in diritto di invadere qualunque spazio dell’amministrazione comunale.

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Ma cosa c’entra il comportamento del consigliere Gilberto Rossi e la lettera del sindaco con la locandina strappata e l’intervista al presidente della proloco Morus Nigra, Elvis Pastori?

Sono questioni legate da un filo di ironia della sorte. Infatti, in questi giorni al consigliere comunale Sergio Garavaglia sono stati finalmente consegnati i documenti che raccontano la vera storia delle conseguenze del sopralluogo delle Belle Arti in villa Bosi, altro bene storico e culturale protetto e da salvaguardare in mano all’amministrazione di Ossona e su cui non c’è stata la dovuta attenzione, in tema di uso e abusivismi. Questa storia ora è ben documentata, e potrebbe dare una spiegazione alle minacce e aggressioni in piazza. Su questo scriveremo alcuni approfondimenti.

Diverso è il discorso, quindi, se la lettera del sindaco è indirizzata ai consiglieri di maggioranza che chiedono chiarezza amministrativa, o a quelli del gruppo di opposizione Siamo Ossona che chiedono i documenti necessari a compiere la loro azione di controllo. Il controllo dovrebbe essere lo stimolo, per l’amministrazione, a porre estrema attenzione a ciò che fa e a ciò che scrive, ma a quanto pare il livello di nervosismo è tale da far perdere ogni prudenza e ogni buon senso. Ecco il testo della lettera:

Ossona, 21 gennaio 2016, prot. 583. A tutti i consiglieri comunali
Oggetto: riflessione sulle prerogative dei consiglieri comunali.
Colgo l’occasione dell’arrivo al protocollo di una nota a firma del consigliere comunale Gilberto Rossi relativa alle prerogative dei consiglieri comunali nel rapporto con gli uffici comunali, per rammentare come:

a) le risorse umane a disposizione dell’amministrazione Comunale sono limitate;
b)le richieste agli uffici devono essere concentrate, pertinenti la carica, sintetiche, chiare, leggibili e utilizzabili l’apposita modulistica, laddove disponibile;
c) l’interrompere la quotidiana attività dei dipendenti è sintomo di:
1) scarso rispetto di chi presta con impegno e dedizione la propria attività lavorativa al servizio dell’ente e dei cittadini. 2) dispregio dei cittadini che si rappresentano, in quanto facendo ripetutamente perdere tempo agli operatori si sottraggono risorse da destinare all’erogazione dei servizi ai cittadini medesimi.
3) mancanza di sensibilità dell’organizzazione del lavoro altrui.

Con possibile configurazione, in ultima analisi, di un danno erariale all’Ente.
Qualora ravvedessi il perpetrarsi di comportamenti non consoni alle peculiarità sopra indicate non mi farò scrupolo alcuno ad assumere tutte le iniziative atte alla tutela dei principi fondanti dell’Ente, al fine di evitare il sopracitato danno erariale, nell’ottica dell’efficienza, dell’efficacia e della tempestività amministrativa.
Certo di una vostra condivisione di questi principi dettati essenzialmente dal buonsenso, porgo distinti saluti. Il sindaco Marino Venegoni.

Nota della redazione
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Articolo aggiornato il 06/08/2021 15:25

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