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Brera Calcio manda i rom in Abcasia

Milano – La preparazione dei campionati mondiali di calcio delle Nazioni senza Stato che si terranno a fine maggio in Abcasia, organizzati dal Conifa, ci regala già delle notizie curiose e importanti. Infatti, il Brera calcio, la terza squadra di Milano, sosterrà la partecipazione della squadra della nazione dei Rom e Sinti.

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Ci avevano già regalato un momento particolarmente curioso lo scorso anno, quando durante i campionati di calcio europei di Debrecen si disputò la partita Padania – Rom, che vide la vittoria della Padania. Sinti e Rom sono una delle nazioni senza stato la cui squadra di calcio è stata ammessa al Campionato del Mondo di Abcasia 2016. E’ l’unica, fra tutte le nazioni senza stato, che non ha rivendicazioni indipendentiste per una terra e uno stato proprio. Partecipare ai campionati ha comunque dei costi, l’Abcasia è lontana, e chi aiuterà la squadra dei Rom e dei Sinti a parteciparvi è una squadra di Milano, il Brera Calcio e, in particolare, il suo Presidente Alessandro Aleotti (nella foto con il presidente Europeo di Conifa, Alberto Rischio, e con il team Manager Giuseppe Pardeo).

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Il sostegno avverrà in collaborazione con l’associazione Upre Roma, rappresentata dall’attivista internazionale Dijana Pavlovic, e naturalmente con il ConIFA il cui presidente europeo, Alberto Rischio, ha incontrato lo scorso 15 gennaio il Presidente del Brera, Alessandro Aleotti ed il Team Manager Giuseppe Pardeo. Punto dell’incontro la definizione dei dettagli della partecipazione della squadra. Alla fine, Alberto Rischio ha augurato buona fortuna a chi si è impegnato a gestire questo ambizioso progetto, che prevede di selezionare, in 18 paesi europei, altrettanti giocatori di calcio con il livello atletico adatto a sostenere un mondiale e che siano orgogliosi di rappresentare le loro minoranze etnica a livello internazionale. Questo sarà possibile tramite il supporto tecnico dell’allenatore del Brera, Andrea Mazza.
L’idea è di dare valore all’identità etnica delle popolazioni Rom attraverso lo sport e di sensibilizzare così l’opinione pubblica, dando anche dei motivi di provare simpatia verso un popolo che normalmente ne gode molto poca.
Il progetto di Aleotti è davvero ambizioso. “Sono certo che creare una forte e riconosciuta compagine calcistica internazionale che rappresenti le popolazioni Rom, sia un fatto identitario in grado di coagulare un vero sentimento di passione da parte dei 12 milioni di Rom presenti in Europa, ma anche un atteggiamento di simpatia da parte di tutti gli altri cittadini. Sono poi convinto che i risultati calcistici che deriveranno dalla nostra capacità di organizzare una rappresentativa competitiva, potranno divenire il perno di un percorso di riduzione della discriminazione culturale e sociale attualmente in atto in Europa nei confronti del popolo Rom”.

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Non si può che ammirare e tifare per un progetto di così grande valore etico. Dà un valore aggiunto ai campionati di calcio ConIfa, che ci mostrano già un’Europa, e anche un mondo, diversi. Un mondo dove i popoli e le nazioni hanno più ragioni d’essere degli stati.
Dal punto di vista sportivo non penso che ci saranno molte difficoltà nel trovare giovani da allenare. Perdonatemi la battuta in pura perfida ironia milanese: per essere atleti i rom sono atleti. Basta vardà com al se rampighen…
Nel tornare seria, penso che questa collaborazione abbia molta più importanza di quello che si può vedere ora. L’essere orgogliosi di una squadra di calcio potrebbe portare i rom ad avere una coscienza etnica e a cercare di viverla nel decoro, rispettando anche gli altri popoli comprendendo e rispettando le ragioni di chi vive in modo diverso dal loro. Da questo punto di vista il progetto non è solo ambizioso, è fantastico. E’ un’apertura ad un nuovo mondo fatto di speranza, ottimismo e amicizia fra popoli.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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