8 cantoni? Tutta la verità sulla riforma della Lombardia
Milano – L’idea che Roberto Maroni stia preparando una riforma della Lombardia costituendola in 8 cantoni, come quelli degli Stati della Federazione Svizzera, aveva stuzzicato il “fantasy” dei politologi.
In realtà, è quasi così ma non nei termini in cui è stata raccontata l’iniziativa. La riforma è quella costituzionale appena approvata da Matteo Renzi, e la regione Lombardia ha costituito un Comitato per le Riforme incaricato di studiare il testo della nuova Costituzione italiana, e di fare delle proposte in modo da essere pronti se, a ottobre, il referendum costituzionale che sarà necessario fare confermasse le modifiche fatte.
Finalmente Regione Lombardia ha avuto il testo della riforma costituzionale del governo italiano. Non vuol partire svantaggiata e ha costituito un Comitato per le Riforme che ha il compito di analizzare il testo e preparare un progetto di semplificazione delle strutture istituzionali che sia coordinato con il testo della costituzione italiana ma nel contempo semplifichi e riordini le strutture istituzionali della Lombardia.
Dato che il nuovo testo parla di costituire, al posto delle province, delle strutture chiamate Area Vasta, si è pensato che la vita per il cittadino sarebbe molto più semplice se le Aree Vaste della Lombardia coincidessero con quelle costituite dalla recente riforma della sanità della Lombardia, che sono per l’appunto 8. Roberto Maroni, nell’intervista che vi linkiamo nell’immagine, spiega con molta chiarezza che quelli che sono stati chiamati 8 cantoni saranno qualcosa di più delle vecchie e ormai eliminate province.
Il governo della Lombardia vorrebbe infatti costruire una struttura di tre soli livelli. Il comune, le Aree vaste, ma il nome Cantoni è più bello, la Regione. Con queste tre strutture amministrative si può governare tutto il territorio in modo più semplice e efficiente, con costi più bassi per i cittadini.
La scelta di costruire, sulle macerie delle provincie, le 8 aree vaste va al di là del parere che la regione Lombardia ha dato della riforma costituzionale. La riforma della Costituzione proposta dal governo Renzi è “accentramento di poteri a Roma rispetto ai poteri che hanno ora le regioni. Quello è il fronte del No. Io non sono d’accordo con la riforma perchè toglie poteri alle regioni e concentra poteri a Roma. Questo significa migliori servizi per i cittadini? No, quindi contrastiamo la riforma. Però nell’ipotesi che venga approvata dal referendum che ci sarà in ottobre, io voglio essere pronto ad attuarla perchè altrimenti oltre al danno c’è anche la beffa, per i cittadini. Una riforma che non funziona e in più che non viene attuata.” Ha dichiarato Roberto Maroni nella conferenza stampa dello scorso 13 gennaio.
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