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Altomilanese – ll governo di Matteo Renzi e il PD hanno scelto di aumentare del 6.5% il pedaggio dell’ autostrada Milano Torino, che è sempre stata una valida e veloce alternativa alla Statale via Novara e del Sempione, per raggiungere Milano e i posteggi della metropolitana. Con il primo gennaio 2016 è diventata troppo cara per i pendolari.
Da quando esiste la Boffalora – Malpensa il casello di Marcallo con Casone sulla Milano Torino è anche il naturale veloce proseguimento del collegamento fra l’aeroporto di Malpensa, Milano, la zona della fiera di Rho e di Expo e il parcheggio del capolinea della metropolitana Molino Dorino. Per molti pendolari l’autostrada era una valida alternativa al traffico che invade ogni mattina le statali del Sempione e della Via Novara. Dall’anno scorso, quando sono iniziati gli aumenti ingiustificati del pedaggio delle autostrade, il pedaggio per percorre il tratto fra i due caselli e la barriera della Ghisolfa è troppo caro, tanto da consumare il beneficio della velocità e non poter più essere considerato un’alternativa valida. Dal primo gennaio 2016 il pedaggio della Milano Torino è ancora considerevolmente aumentato.
Di chi è la colpa? Lo dice, senza mezzi termini, il presidente di regione Lombardia Roberto Maroni: “A tutti quelli che protestano giustamente contro l’aumento del pedaggio, consiglio caldamente di rivolgersi al Governo di Matteo Renzi e al suo partito (il PD), che un mese fa hanno bocciato il nostro emendamento che rendeva gratuite le tangenziali e la Pedemontana”. La lega Nord aveva presentato, infatti, un emendamento alla legge di stabilità (il bilancio di previsione dello stato italiano) che imponeva la gratuità per le tangenziali e per la pedemontana. Tra le tangenziali di Milano si poteva far rientrare, senza troppe difficoltà, anche i due caselli di Arluno e Marcallo con Casone e il tratto fra Milano e Legnano dell’autostrada dei laghi. Non è stato neppure possibile parlare della questione perché, prima in consiglio dei ministri con Matteo Renzi e poi in parlamento il Partito Democratico, hanno bocciato l’emendamento, imponendo l’aumento dei pedaggi e anche quello del costo fisso dei telepass.
Articolo aggiornato il 04/01/2016 11:13