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Lombardia. 5 stelle e Lega Nord parlano di autonomia

Abbiategrasso – Mercoledì 16 dicembre, in una delle sale del convento dell’Annunciata, ad Abbiategrasso, si è svolto un convegno sul diritto di autodeterminazione della Lombardia e sul referendum consultivo  sull’autonomia che si svolgerà la prossima primavera. Tre i relatori: il vicepresidente del consiglio Fabrizio Cecchetti, della Lega Nord, il cons. regionale Stefano Buffagni, Movimento 5 stelle e il dott. Alberto Ribolla, delegato dell’assessorato all’economia di regione Lombardia. Mancava il rappresentante del Pd, che ha così evitato il confronto e il commento sui dati, innegabili, relativi al residuo fiscale della Lombardia e sulle scelte del governo Renzi.

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Sono molte le idee e i progetti politici che separano la Lega Nord dal Movimento 5 stelle, anche in regione Lombardia. Alcune idee sono talmente opposte che è impensabile l’idea di alleanze fra i due gruppi, ma su un punto hanno trovato una convergenza ed forse il più importante: il concetto di democrazia e il riconoscimento dell’importanza di ascoltare la voce della gente. Il referendum per l’autonomia della regione Lombardia e la possibilità di dar voce al popolo lombardo ha visto concordi le due formazioni politiche. Se ne è parlato ad Abbiategrasso ad un convegno sul referendum sull’autonomia della Lombardia che si svolgerà la prossima primavera, cui hanno partecipato i rappresentanti di due schieramenti, Lega Nord e movimento 5 stelle.

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Ci sono molti convegni di questo tipo organizzati sia dalla Lega Nord, sia dalle amministrazioni comunali che hanno, sin dallo scorso anno, approvato le mozioni che chiedevano lo svolgimento del referendum in Regione Lombardia. Al convegno di Abbiategrasso vi è stata una larga partecipazione, in platea, degli aderenti ai movimento 5 stelle che, anche se non sembravano molto interessanti al tema del referendum e dell’autonomia, hanno espresso delle posizioni interessanti su altri temi.

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Il vice presidente del parlamento lombardo, Fabrizio Cecchetti, ha ringraziato pubblicamente il Movimento 5 stelle, sia per la continuità nella partecipazione ai convegni da parte del loro capogruppo, Stefano Buffagni, sia per aver permesso, con il loro appoggio al referendum, che per la prima volta nella storia repubblicana il popolo lombardo possa esprimersi liberamente sul proprio futuro. Naturalmente i commenti dispiaciuti per la mancanza del PD ci sono stati. Essendo la forza politica che più si oppone al referendum sull’autonomia della Lombardia, si sperava di poter ascoltare le loro opinioni sul tema man mano che si percorre la strada verso l’obiettivo. Invece, dopo le prime partecipazioni da parte del cons.

Carlo Borghetti, nessuno del Pd ha più accettato gli inviti da parte degli organizzatori. In questo modo non hanno neppure potuto difendersi dall’accusa di essere assenti per opportunismo e di non in grado difendere le posizioni prese da Renzi a Roma, nei confronti della democrazia e del libero diritto di espressione e voto da parte della popolazione.

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autonomia,lombardia. Lombardia. 5 stelle e Lega Nord parlano di autonomia - 18/12/2015

Nella presentazione delle motivazioni economiche, fatta da Alberto Ribolla, che rendono conveniente l’autonomia della regione per tutti i lombardi, qualunque idea politica sposino, ci sono alcune novità. La prima riguarda la Tasi, che sarà eliminata dal governo che però non ha ancora dato le indicazioni per una copertura alle mancate entrate dei Comuni. Regione Lombardia ha coperto le spese della città metropolitana per il trasporto pubblico, e Massimo Garavaglia è riuscito ad ottenere dal governo un minor taglio di trasferimenti alla Lombardia, mantenendo sul territorio, quest’anno, 300 milioni di euro da utilizzare per i servizi.

Il cons. Stefano Buffagni ha spiegato che la posizione del Movimento 5 stelle sul referendum è legata alla difesa del diritto di espressione del popolo ed è questo il motivo per cui lo hanno appoggiato. “La priorità è quella di dar voce ai cittadini” ha detto. “Deve essere chiaro che sono i cittadini lombardi a chiedere e ottenere maggiori risorse finanziarie e non Roberto Maroni e la Lega Nord,” ha poi detto continuando il suo intervento. Per i 5 stelle in regione Lombardia, infatti, la vera opposizione si fa facendo proposte di buon senso e il successo si misura quando sono poi accettate.

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Quando si è parlato del progetto renziano di centralizzare tutto il potere a Roma e ai ministeri, Buffagni ha anche sottolineato che, secondo lui, se oggi il federalismo è da considerarsi fallito e le regioni sono così tartassate, la colpa è di chi ha delegittimato la regione con gli scandali da poco conclusasi. La richiesta del referendum, il cui quesito è stato modificato in base alle richieste del Movimento 5 stelle, è quella di attivare il federalismo differenziato previsto dal titolo V della costituzione italiana, che possono richiedere solo le regioni che hanno i conti in equilibrio.

Attualmente le Regioni italiane che soddisfano questo requisito sono solo la Lombardia e il Veneto. Le materie che il movimento 5 stelle vorrebbe richiedere in via esclusiva, in base alla regola costituzionale del federalismo differenziato, sono soprattutto Istruzione e ambiente, che include le tematiche del dissesto idrogeologico. In tutto, in questo modo, regione Lombardia recupererebbe 8 di quei 50 miliardi di euro che compongono il residuo fiscale lombardo. Stefano Buffagni ha poi ribadito la sua mancanza di fiducia  nei confronti di Matteo Renzi, perchè “è ormai chiaro che dice una cosa e poi ne fa un’altra”.

Alla domanda su quale sarà il suo voto al referendum sull’autonomia della Lombardia Stefano Buffagni ha detto che voterà Si, ma che il movimento 5 stelle lascerà libertà di voto. Ha detto anche di esser convinto che il SI sarà largamente vincente. Nel prendere nuovamente la parola il vicepresidente Fabrizio Cecchetti ha ricordato che la Catalogna ha, con lo stato centrale di Madrid, un residuo fiscale di 17 miliardi all’anno, e sta percorrendo la strada dell’ indipendenza, mentre la Lombardia lo ha da 50 miliardi e sta chiedendo l’autonomia.

Ai 50 miliardi di residuo fiscale bisogna inoltre aggiungere tutti i crediti che la Lombardia vanta nei confronti di Roma per soldi usati per curare i clandestini e che avrebbero dovuto essere pagati dallo stato e invece sono sulle spalle della Regione. Si tratta di altri 100 milioni di euro. La richiesta di Cecchetti è quella di allontanarsi, nel valutare il referendum, dalle logiche di contrapposizione di partito e di pensare soprattutto al bene dei lombardi.

pubblico

Le domande dal pubblico a fine serata sono state molto interessanti ma riportiamo quelle più inerenti all’argomento. Andrea, de 5 stelle di Abbiategrasso ha chiesto per quale motivo la lega nord al governo non era riuscita ad applicare i costi standard. Gli ha risposto Fabrizio Cecchetti ricordando che il golpe di Monti, che aveva sostituito Berlusconi era arrivato con la tempistica esatta per bloccare i decreti attuativi di introduzione dei costi standard. Aggiunge che l’inizio dei disastri per le Regioni furono i tagli lineari ai bilanci regionali applicati per la prima volta da Tremonti.

Musli, sempre 5 stelle di Abbiategrasso chiede cosa farebbe il 5 stelle se governasse, ora si è vincolati a fare solo degli investimenti. Il confronto si è quindi ampliato, fra Stefano Buffagni, Fabrizio Cecchetti e il pubblico e si è parlato di reddito di cittadinanza, che è stato adottato dalla regione, di corsi di formazione, di fondi di credito da 25mila euro per costruire delle microimprese, di Bonifiche, di fondazione Fiera e di molto altro.

Due ultime domande: Lucio, della Lega Nord di Corbetta  ha chiesto di illustrare i costi, la possibilità di realizzazione del voto elettronico e Luca, cittadino abbiatese, che ha chiesto perchè il federalismo non si può fare subito per tutte le regioni. Le date possibili sono nel mese di marzo o l’8 maggio e il voto elettronico ha subito dei ritardi a causa dell’Anci, il cui presidente ( del PD) ha messo  paletti tecnici e la risposta a Luca meriterebbe un intero trattato.

Il consigliere Buffagni gli ha risposto in modo sintetico e preciso. Perchè in costituzione c’è solo il federalismo differenziato che prevede che solo le regioni che hanno i conti in ordine possano chiedere delle materie esclusive in più e i relativi finanziamenti.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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