Nek all’Arcimboldi: energia e cuore nell’autunno milanese
Nell’elegante contesto del Teatro Arcimboldi di Milano fa tappa il Prima di parlare Tour 2015, live show in formato teatrale portato in giro per l’Italia da un Nek in stato di grazia.
Al secolo Filippo Neviani, il cantautore emiliano è reduce da un fortunato 2015, iniziato sotto il buon auspicio del podio di Sanremo con l’ottimo successo del singolo Fatti avanti amore e proseguito attraverso un’intensa attività live.
La serata milanese si apre con l’energia del recente pezzo sanremese, a cui fa seguito Se io non avessi te, classico di fine anni ’90.
La band esprime, fin dalle prime battute, un sound robusto ed essenziale, che marca l’evoluzione stilistica di Nek dal pop-rock cantautoriale delle origini a più mature forme espressive.
Nella prima parte del concerto vengono riproposti pezzi rappresentativi della prima stagione di carriera dell’artista, resi in un coinvolgente medley comprendente In te, Angeli nel ghetto e Cuori in tempesta.
Gli arrangiamenti, pur adattati ad un’acustica di ambito teatrale, non perdono una certa vocazione rock vicina al concetto outdoor, col contributo della solidissima sezione ritmica retta dal batterista Luciano Galloni, tecnico e stiloso con la sua impugnatura rabbit, e dal bassista Lorenzo Poli.
La serata acquisisce tinte intimiste con la suite acustica di un Nek solista, che ripropone Attimi e Sto con te prima di un momento intenso e riflessivo, legato al tema sociale dell’infanzia dimenticata, rappresentato da Credere, amare, resistere, eseguita con gusto e sentimento.
La serata si chiude in un coinvolgente crescendo, attivamente colto dall’elettrico pubblico dell’Arcimboldi, con un Nek ancora capace di esprimere il suo non comune talento canoro nella riproposizione di Lascia che io sia.
Ho avuto l’occasione e il piacere di partecipare alla serata e scambiare opinioni tecniche con il vocalist professionista Gianni J. Camboni, già follower e interprete di svariati successi di Nek, che ha contribuito attivamente alla stesura del presente articolo e a cui rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti.
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