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Marcallo con Casone – In sala Cattaneo, nel parco di Villa Ghiotti a Marcallo, venerdì sera alle 18 c’è stato un aperitivo straordinario che si è protratto fino a notte tarda. Tutti per sgara è stata una festa straordinaria come straordinari erano i partecipanti. C’era il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, parlamentari, consiglieri comunali, sindaci, assessori della Lega Nord che venivano da quasi tutta la provincia di Milano e dalla Lombardia. Non solo, erano presenti anche Antonio Rossi, assessore allo sport, della lista Maroni Alessandro Sorte, Assessore alle Infrastrutture e Mobilità, e alcuni dirigenti dell’assessorato al bilancio della Lombardia. Tutti per stare vicini a Massimo Garavaglia, Sgara, e per proteggerlo.
A Marcallo con Casone c’erano oltre al presidente di regione Lombardia , Roberto Maroni, il segretario della Lega Lombarda on. Paolo Grimoldi, c’era l’on. Giancarlo Giorgetti da Varese, l’on Nunziante Consiglio da Bergamo, l’on. Arrigoni e Fabrizio Cecchetti, vice presidente del Consiglio di Regione Lombardia, poi anche il sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi, quello di Marcallo con Casone, quello di Boffalora, e tanti consiglieri comunali e assessori, ma anche tanti marcallesi e tante cittadini arrivati dai paesi vicini. Durante la serata è arrivata anche la telefonata, messa poi in vivavoce, di Matteo Salvini che ha detto in modo chiaro che “su Massimo non ho il minimo dubbio”. Fra i partecipanti alla festa non c’erano solo dei leghisti e non solo dei politici. E’ indicativo che anche alcuni dirigenti dell’assessorato al bilancio della regione, come il direttore generale vicario Manuela Giaretta e il direttore funzioni specialistiche Antonello Turturiello, abbiano voluto partecipare a questa festa, il cui scopo era soprattutto quello di condividere con Massimo Garavaglia il peso che ha dovuto affrontare e dimostrargli solidarietà e tutta la fiducia che si ha in lui e nel suo operato.
Anche le associazioni onlus che si occupano di disabili erano presenti con i loro aderenti. Da tutte queste persone non ci sono state parole vuote. E’ stato un esporsi in modo diretto, con la propria faccia, a farsi vedere a fianco di un “indagato” dalla giustizia italiana, disinnescando così quel sottile inganno, quel trucco, che consiste nel far sentire colpevoli le persone anche quando non lo sono, per minarne l’autostima e togliergli la serenità. Un trucco sventato anche da una grossa bottiglia di spumante che ha reso necessario più di un intervento per essere stappata ma che ha strappato risate e causato il gesto di esultanza di Roberto Maroni nel momento in cui, dopo un quarto d’ora di tentativi, si è riusciti finalmente ad assaggiarne il contenuto. L’aperitivo si è così presto trasformato in una cena fra amici e poi in un dopo cena dal quale si è tornati a casa con la consapevolezza di volersi battere per cambiare un sistema che utilizza la giustizia al posto della politica, che non ama la democrazia, che non gradisce il voto nè l’opinione della gente normale. Ora si pensa alla manifestazione di Bologna, in piazza Maggiore, il cui successo incoronerà Matteo Salvini leader indiscusso del centro destra.
Articolo aggiornato il 10/11/2015 02:39