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Radio Padania e gli abbonamenti Ruspa, Venezia, Pontida e Monviso

Radio Padania Libera –  Non sono passate molte settimane da quando i giornali e televisioni dicevano che Radio Padania libera avrebbe chiuso e che era in via di vendita delle frequenze. Invece no, avevano fatto i conti senza l’oste. Radio Padania libera è ancora qua, più vitale che mai, piena di iniziative e sempre alla ricerca di fondi per migliorare e dar voce alla gente normale. Ora potete abbonarvi ma, a differenza del canone Rai, l’abbonamento è una libera scelta e non lo appiccicano alla bolletta della luce.

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Pare che la questione della bolletta della luce, in questo periodo, sia indissolubilmente legata alla comunicazione e alle fruizione delle notizie. Mentre Matteo Renzi tenta di obbligare tutti a pagare una tassa in più, il canone Rai, infilandola di soppiatto nella bolletta della luce, per mantenere le elefantiache strutture della televisione statale che, pur essendo una S.p.A. non ce la fa a stare in piedi da sola, la piccola e graffiante Radio Padania libera, quella delle telefonate in diretta senza filtri, tenuta in piedi da volontari, proprio per pagare le bollette  dei ripetitori, che funzionano ad elettricità, si è inventata un abbonamento, un canone libero.

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Anzi, ne ha inventati quattro e gli ha dato dei nomi ispiranti, adatti alla storia e all’essenza della Lega Nord, e con importi differenti. C’è Monviso, da 30 euro al quadrimestre, che rammenta i vecchi rudi militanti, quelli che sanno cosa significa salire lungo i ripidi sentieri della grande montagna per arrivare su a Pian del Re, bere l’acqua della sorgente del Po e poi salire ancora, per arrivare su a 4mila metri, dove si può toccare il cielo. Venezia, ispirante per i romantici e per chi si sente tanto vicino alle battaglie del Veneto, a Luca Zaia, agli indipendentisti e ai valori che sanno ispirare.

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L’abbonamento Venezia prevede un versamento da 50 euro ogni quadrimestre. Poi c’è Pontida, per chi ama la politica, la programmazione, la strategia, i grandi progetti e il pragmatismo tipici del carattere dei lombardi, che ricorda come sia bella la Lombardia governata da Roberto Maroni. 70 euro a quadrimestre. Infine c’è l’abbonamento Ruspa, che si rivolge anche ai rombanti ruspisti che hanno scoperto la Lega Nord ascoltando il suo segretario federale Matteo Salvini e che vanno a mille come lui. In questo caso, i 100 euro a quadrimestre valgono sia il gioco sia la candela, anche perchè legati agli abbonamenti ci sono dei benefit, anzi, delle opportunità.

Innanzi tutto chi è abbonato a Radio Padania libera, con uno qualsiasi dei 4 abbonamenti, avrà la priorità negli interventi durante i programmi di filo diretto, anche quando in studio c’è Matteo Salvini. Con l’abbonamento Ruspa si avranno i posti riservati nei grandi eventi organizzati dalla Lega Nord. Chi sceglierà gli abbonamenti Pontida e Ruspa avrà anche diritto al posto riservato ai tavoli con Matteo Salvini e con gli altri esponenti della Lega Nord durante le cene organizzate da Radio Padania libera. Tutti gli abbonamenti potranno essere pagati con l’addebito automatico SEPA  sul conto corrente bancario o di conto corrente Bancopost.

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Alessandro Morelli, il direttore di Radio Padania Libera, ha presentando l’iniziativa: “Da venerdì prossimo arriveranno 10mila lettere informative ai sottoscrittori che negli anni hanno contribuito attraverso il conto corrente postale.” ha detto. Chi vorrà avere altre informazioni sugli abbonamenti a Radio Padania libera potrà chiederle all’indirizzo mail abbonamento@radiopadania.net.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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