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Giustizia – Tre indizi fanno una prova, si dice, e i tre indizi di una guerra contro il popolo ci sono tutti. In ballo ci sono i due referendum, la tenuta del governo italiano, la forza e il successo di Matteo Salvini, la sua indiscutibile capacità di offrire una via d’uscita a tutti gli italiani, senza rinnegare l’indipendentismo della Lega Nord, ha messo in seria difficoltà il governo Renzi. I tre indizi che c’è una guerra sono i tre attacchi perpetrati da una certa parte della “giustizia”, mentre infuria la polemica fra governo e magistratura sugli arresti per corruzione degli uomini di sinistra nelle istituzioni. Intanto, la Lega Nord e Salvini si preparano all’8 di novembre, ad una Bologna aperta a tutti, in cui far nascere dal basso l’alternativa al governo Renzi.
Renzi sta litigando anche lui con la magistratura dell’Associazione Nazionale Magistrati. Due giorni fa si parlava di attacco della magistratura al governo e ieri di attacco del governo alla magistratura, in relazione alle vicende di corruzione che sono emerse a carico degli uomini del PD, della vicenda Marino e mafia capitale. Oggi invece si parla di tregue armate fra governo e magistratura. Se fossero ancora vivi, avrei dato per scontato che i manovratori della situazione generale fossero Andreotti o Cossiga. Oggi è difficile identificare chi è in grado di manovrare. Sembra quasi che ci siano fronti diversi, ognuno dei quali ha i suoi leader e i suoi uomini nella magistratura.
Il punto focale, ciò che mi interessa, è la Lega Nord. Per merito di Matteo Salvini, la Lega Nord nei sondaggi è cresciuta al punto che ora è attestata intorno al 15% a livello italiano, che significa che nelle regioni del Nord, dove è meglio radicata, è intorno al 45%. Matteo Salvini è riuscito in una cosa che sembrava impossibile: dare una speranza di liberazione sia economica sia politica a tutti i popoli della penisola, senza rinnegare nemmeno di una virgola l’essenza stessa dell’esistenza della Lega Nord. Con lui la libertà e l’autodeterminazione dei popoli saranno davvero diritti acquisiti da nord a sud. Mai come in questi momenti si è stati concretamente vicini alla realizzazione dello scopo della Lega Nord. Non ci si poteva aspettare il silenzio, dall’altra parte delle barricate, nemmeno se stanno litigando fra di loro.
Eppoi ci sono le camicie verdi, i veterani di queste battaglie, oramai sessantenni, che si vedono ancora accusare, loro che mai hanno toccato un’arma, di essersi riuniti in bande armate.
Basta! Davvero basta con queste cose! Non ha senso che nel 2015, quando la civiltà e la libertà sono patrimonio comune, ci sia ancora chi utilizza le istituzioni e la comunicazione come se fossero delle armi da usare contro il popolo, se non obbedisce e vota in modo diverso da quello richiesto da chi si sente “padrone del vapore”. Tribunali e stampa non sono un mezzo per effettuare delle vendette private, fra popolo e governanti. Dovrebbero essere i giudici stessi a fermare i loro colleghi che utilizzano la giustizia per modificare il consenso popolare e limitare la democrazia. E, dopo aver lanciato davvero un grido di indignazione profonda per quello che è successo, mi preparo, come tanti ad andare a fare la mia parte a Bologna. Ci vado perchè sono stufa, davvero stufa. Non posso far altro che invitarvi a fare altrettanto. L’elenco dei pullman già organizzati lo trovate sul sito internet www.liberiamoci.com.
Articolo aggiornato il 12/03/2016 02:25