La crisi della TFL Italia di Buscate finisce in Consiglio Regionale
Buscate – La crisi della TFL Italia di Buscate, la multinazionale americana specializzata in prodotti chimici per la lavorazione del pellame è finita all’ordine del Giorno del Consiglio Delle Regione Lombardia. Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del consiglio della Lombardia, ha infatti protocollato un’interrogazione all’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea. Il motivo? Evitare i licenziamenti per delocalizzazione.
Fabrizio Cecchetti, della Lega Nord, non è nuovo alla difesa dei lavoratori e sono parecchie le interrogazioni che hanno aiutato a smuovere le acque quando si prospettano dei licenziamenti, anche in aziende di piccole e medie dimensioni. A maggior ragione ci si può quindi aspettare un suo intervento nel caso di multinazionali che hanno più sedi e che, licenziando, sembrano perseguire delle politiche di delocalizzazione della produzione, portandola fuori dall’Italia. La TFL Italia ha sede a Buscate, in provincia di Milano, nell’Altomilanese, ma anche in altre provincie e sembra essere, a detta dei sindacati, in questa situazione. Fabrizio Cecchetti ha quindi presentato un’interrogazione all’assessorato del lavoro.
“Basta licenziamenti, Regione Lombardia metta in campo tutte le azioni possibili per salvaguardare i lavoratori della TFL Italia di Buscate” scrive Fabrizio Cecchetti. “La società risulterebbe, come riportano i sindacati, in una situazione economicamente florida e la scelta di ridurre il personale sarebbe dettata solo da ragione di politica aziendale per spostare la produzione in altri siti fuori dal Paese Italia. Se cosi fosse saremmo di fronte all’ennesimo caso di delocalizzazione. Vanno perciò accertati i motivi di questa scelta che danneggia pesantemente un territorio che già in passato ha subito gli effetti negativi di altre crisi aziendali. Per questo motivo la Regione deve intervenire con ogni mezzo per raggiungere un accordo aziendale e salvaguardare i lavoratori e le famiglie coinvolte.”
E’ stato, quindi, chiesto all’assessore Valentina Aprea di attivare le verifiche che competono alla Regione Lombardia. Nel 2010 ad esempio, nel “piano di sviluppo regionale” la Lega Nord aveva inserito un emendamento, poi approvato e valido a tutti gli effetti anche oggi, che dice “La Regione Lombardia può procedere ad azioni di disincentivazione compresa la revoca di misure di sostegno alle imprese nei casi in cui la delocalizzazione produca un impatto occupazionale negativo sul territorio lombardo.” Seguendo i provvedimenti adottati in seguito, se fosse dimostrato dall’assessorato che la TFL Italia vuol delocalizzare e avesse auto accesso a dei fondi regionali, ad esempio contributi per la formazione del personale o incentivi all’innovazione e alla ricerca, potrebbe essere costretta a restituirli.
La società TFL Italia Spa è, come si diceva, parte di una multinazionale americana specializzata in prodotti chimici per la lavorazione della pelle, ha in Italia 4 stabilimenti e ha deciso di diminuire il personale: sui 27 posti di lavoro che si andrebbero a perdere con questa operazione, 15 sono nella sede di Buscate.
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