Massimo Garavaglia indagato per aver protetto i disabili
Nell’ambito del terremoto che ha condotto all’arresto di Mario Mantovani, è stata data la notizia che anche l’assessore al Bilancio di Regione Lombardia Massimo Garavaglia, Lega Nord, è stato indagato. La motivazione: turbativa d’asta. Il fatto: l’aver chiesto di inserire nelle regole di un appalto la possibilità di partecipare anche per le associazioni di volontariato che si occupano del trasporto di disabili e di anziani.
Secondo quanto comunicato dai giornali, (le fonti sono al solito i cronisti “intrallazzati” che riescono ad accedere ai documenti del tribunale prima ancora che arrivino ai diretti interessati), i PM che si occupano del caso di Regione Lombardia sosterrebbero che l’assessore Massimo Garavaglia avrebbe “mostrato un interesse” per una gara di appalto o per un bando (non si è capito con precisione) che nasceva all’interno dell’assessorato della Sanità in regione Lombardia e che riguardava il trasporto dei disabili e dei dializzati. Il suo interesse sarebbe confermato da una lettera in cui chiedeva a Mario Mantovani di indicare ai suoi dirigenti che fossero modificate le regole dell’appalto permettendo di partecipare anche alle associazioni di volontariato. In pratica Massimo Garavaglia sarebbe stato indagato per aver permesso alla Croce Azzurra, alla Croce Bianca, e alle altre associazioni di volontariato di continuare a operare, gratuitamente, a favore di anziani e disabili.
Conoscete i servizi nell’altomilanese?
E’ abbastanza chiaro che chi ha effettuato le indagini non conosce l’Altomilanese e i problemi che riguardano i nostri piccoli paesi, che hanno in media 5mila abitanti e che spesso non hanno neppure il pronto soccorso. Probabilmente sono dei giudici di città, che non hanno mai avuto a che fare con la disabilità e la vita in campagna, e sono abituati ad avere ogni cosa sotto casa. Probabilmente non hanno mai sentito nominare paesi come Bernate e Casate, Ossona, Casorezzo, Cassinetta e Lugagnano o addirittura Nosate, che si trova sulla riva del Ticino e che conta 600 abitanti.
In questi paesini i Comuni hanno bilanci limitatissimi e l’assessorato ai servizi sociali non potrebbe mai organizzare il trasporto dei disabili da casa loro al centro diurno o al luogo dove si svolge la loro borsa lavoro. Non può occuparsi dei dializzati quando devono andare a fare le terapie in ospedale. Questi Comuni non potrebbero mai affrontare i costi del trasporto della mamma trentenne che deve fare le sedute di chemioterapia al centro oncologico, che dista una decina di chilometri e al quale, partendo ad esempio da Ossona, si può arrivare con i mezzi pubblici solo dopo un viaggio di 3 ore con almeno 4 cambi fra autobus,treni e tram.
Se non avessimo la Croce Azzurra, formata da volontari che mettono a disposizione il loro tempo per accompagnare le persone all’ospedale, a sottoporsi alle chemioterapie o alla dialisi, e che pazientemente li aspettano per riportarli poi a casa, la gente potrebbe morire di cancro perchè non c’è nessuno che risolve il problema pratico del trasporto in ospedale. Da Ossona all’ospedale di Magenta ci sono 5 chilometri e nessun mezzo pubblico degno di questo nome. La stessa cosa vale anche per l’ospedale di Cuggiono e per quello di Legnano. Gli altri ospedali è come se fossero in capo al mondo, in certe situazioni.
I problemi del trasporto disabili
Ogni piccolo paese conosce questo grave problema e ognuno ha una sua associazione di volontari che si occupa di effettuare il servizio di trasporto dei disabili, dei malati e degli anziani. Per far fronte ai costi vivi, ad esempio il costo delle automobili adattate al trasporto disabili, di quelle normali, delle assicurazioni per tutto il trasporto, del costo per il carburante, per le revisioni e per le manutenzioni, si fanno cene, banchetti con vendita di torte, si accettano donazioni e, ogni tanto e per servizi particolari, il comune versa qualcosa. Qualcosa, ma poco, lo versa anche chi utilizza la macchina. Per i Disabili e i dializzati è il comune che fa da tramite con regione Lombardia e si fa da garante per convenzioni particolari, che garantiscono alle associazioni di volontariato la copertura dei costi del trasporto con fondi regionali.
Ed ecco che arriva il bando, o appalto, di regione Lombardia per il trasporto dei disabili, per un valore totale di 11 milioni di euro, e che esclude le associazioni di volontariato dalla possibilità di concorrervi, magari occupandosi anche solo del proprio Comune. Eppure nessuna società privata potrebbe gestire in modo economicamente valido il trasporto di ammalati dai nostri comuni alle strutture ospedaliere o dei disabili nei centri diurni. Si tratta di lavorare con orari incompatibili fra loro. Ci sono giorni in cui tutte le macchine sono impegnate alla stessa ora per un’ora sola, e poi magari, nel pomeriggio, solo alcune macchine per un altro paio d’ore; poi ci sono trasporti che necessitano di un accompagnatore oltre all’autista, poi c’è l’imprevisto, lo straordinario. Ogni giorno non è mai uguale all’altro. Che cosa vuoi fare? Assumere 5 persone a stipendio pieno, che stiano tutto il giorno ad aspettare la chiamata di qualcuno che necessita del trasporto disabili perchè alla mattina 4 disabili e un dializzato, vanno contemporaneamente accompagnati in luoghi diversi e distanti fra loro, e assistiti per circa un’ora? E ovvio che i privati si rifiuterebbero di prestare il servizio: troppi costi!
L’insostenibile accusa fatta a Massimo Garavaglia
Per tornare all’accusa fatta a Massimo Garavaglia, per il momento solo dai giornali ( per quel che ne sappiamo noi), di essersi interessato all’appalto sul trasporto dei disabili, che escludeva queste associazioni di volontariato dalla possibilità di parteciparvi, è chiaro che se c’è stato ( e bisogna ringraziarlo profondamente se lo ha fatto) si è trattato di un interesse di tipo territoriale, volto a difendere la concretezza del diritto alla cura della popolazione, specialmente degli anziani e dei disabili. Solo delle persone in totale malafede potrebbero, vista la situazione, sostenere che Massimo Garavaglia avesse un interesse privato.
Piuttosto, se c’è un PM che si interessa di queste cose, metta il suo tempo a disposizione di regione Lombardia e vada a vedere cosa sta togliendo il Governo di Matteo Renzi ai Comuni, e se nell’assistenza a malati e anziani , il Governo Renzi rispetta davvero e concretamente il diritto costituzionale dei cittadini a fare una vita dignitosa! Tanti anziani con la pensione di 600 euro o i disabili che prendono pensioni da 350 euro al mese gliene sarebbero grati.
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Persone come Massimo Garavaglia trovano breccia fra la gente per onestà e correttezza. I PM farebbero bene ad informarsi prima di dare in pasto notizie fuorvianti; magari fra 2 o 3 anni , un paio di minuscole righe in un angolo nascosto di qualche giornale lo riabiliterà a frittata fatta !!!
volentieri. Puoi mandarmi l’indirizzo per posta a ilariamaria.preti@libero.it ? Ho disabilitato la possibilità di inserire i link all’interno dei commenti a causa dello spam.
Condivido quanto pubblicato in quanto come presidente di una associazione di volontariato che si occupa di disabili ci occupiamo di trasporti. Ne facciamo circa 6000 all’anno tutto volontariato. G.p.u. Busto Garolfo vedi il nostro blog
guarda, sono la moglie di un disabile al 65% (ipovedente) che prende di pensione 230 euro al mese, senza accompagnamento, perchè in grado di eseguire le normali funzioni della vita. Non è vero che può far tutto, perchè non guida e va accompagnato anche al lavoro, ma non prende la pensione di accompagnamento, anche se c’è sempre bisogno di qualcuno a casa. E, alcune volte, se non ci fosse stata la croce… Cosa vuoi che ti dica? Sono stata troppo ottimista nei conti della pensione intera per i disabili. Mio marito la prende decurtata del 35%.
C’è da sperare che Garavaglia ne esca alla fine pulito, se la sua “colpa” è davvero quella evidenziata nell’articolo. Scrivo tuttavia per una precisazione: la pensione di invalidità civile ammonta a 280 euro mensili, cui si aggiunge, in caso di persona non autosufficiente, un’indennità di “accompagnamento” di 508 euro. Le cifre, quindi, vanno da 280 a un totale di 788 (per i più “fortunati” – si fa per dire, a meno che non siano falsi invalidi). Non esiste comunque alcuna pensione per “disabili” di 350 euro :-)
Probabilmente la grande colpa di Garavaglia e di Mantovani è stata quella di creare ostacolo a qualche cooperativa di partito(??????). Immigrati docet!!!!!!!!!!!!!
Giusto. infatti nell’ultima frase chiedo ai pm di andare a vedere se il governo Renzi rispetta il pricipio costituzionale dele diritto all dingità qunado elargisce pensioni sociali da 600 euro agli anziani e 350 ai disabili.
Finiamola con queste storielle.sono tutte cagate.pensiamo ai pensionati che vivono con una miseria.
A dir la verità… prima. Basta guardare l’orologio.
come spesso succede quando qualsiasi persona propone un servizio sociale fatto bene e credo anche risparmiando soldigli mettono il bastone tra le ruote ….non riesco a capire il perche’ o forse si…..
Alla buonora si parla anche di Massimo Garavaglia anche se in salsa tipicamente leghista e solo DOPO la versione ufficiale del partito.
SECESSIONE SUBITO!!!!
AUTONOMIA SUBITO!!!!
LA LOMBARDIA NON HA BISOGNO DEI CANI DA GUARDIA ROMANI
BUON LAVORO A TUTTI I LOMBARDI