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Domenica 27 settembre si vota per le elezioni del Governo della Catalogna e gli indipendentisti catalano sono dati per vincenti. Il programma del loro leader, Arthur Mas, prevede che, se vince, inizierà entro 18 mesi, le procedure per la secessione della Catalogna dalla Spagna. C’è chi paventa di tutto, persino l’uscita della Spagna dall’Euro, pur di conbattere l’idea che la gente possa decidere d sola cosa fare della propria vita. E, dalle nostre parti, un po’ in ritardo, c’è chi teme il contagio delle idee. Ai vertici di regione Lombardia c’è però chi non ci sta. Ecco quanto scrive il vicepresidente del Consiglio della Lombardia, Fabrizio Cecchetti, della Lega Nord, anche in risposta a chi è contrario all’espressione popolare.
L’attuale Presidente della Generalitat Artur Mas ha indetto le elezioni regionali catalane, con l’intenzione di avere la maggioranza assoluta nel parlamento di Barcellona, per poi attivare, in 18 mesi, le procedure per la secessione dalla Spagna e la proclamazione dello Stato Catalano. Fabrizio Cecchetti assisterà, in forma privata, al comizio conclusivo della campagna elettorale di Artur Mas, a Barcellona, e lamenta delle campagne di disinformazione intentate dal governo centrale spagnolo, che cerca anche l’appoggio di altri stati centralisti, pur di impedire il libero dibattito e l’espressione del popolo. “Il Governo centralista di Madrid sta cercando in tutti i modi di annullare la volontà della maggioranza di un popolo anche con mezzi di disinformazione sugli effetti della separazione Catalana da resto della Spagna, ma le elezioni catalane del 27 settembre saranno un segnale, anzi un vero referendum, sull’indipendenza che nessuno potrà ignorare.”
In effetti, non è esattamente democratico spaventare la gente raccontando di cataclismi che in realtà non accadranno mai. La Spagna non ha economicamente bisogno della Catalogna per restare nell’euro, ma se anche se così fosse, dopo il salvataggio della Grecia si è capito che la Germania tiene così tanto a che le nazioni europee rimangano imprigionate nella moneta unica che, in ogni caso, non permetterebbe mai l’uscita della Spagna, o di chiunque altro, anche dopo la secessione della Catalogna. Anzi, la Spagna potrebbe ottenere dei forti vantaggi economici una volta che non dovrà più occuparsi delle pressioni e dalle battaglie che i catalani conducono per ottenere la loro libertà.
Però, non è certamente il discorso economico che muove i sentimenti indipendentisti dei catalani e quelli del vicepresidente lombardo. “Se l’Europa ha dei valori supremi da difendere è la libertà di un popolo di scegliere il proprio destino non certo i parametri economici, lo spreed e provvedimenti burocratici che sono lontani dai veri bisogni dei cittadini. Le Istituzioni europee hanno abbandonato, ormai da tempo, lo spirito fondante che ha animato la nascita dell’Unione europea: la libertà dei popoli e il principio di autodeterminazione nell’ambito di procedure del tutto democratiche come lo sono le elezioni. Catalunya lliure!”. E, di seguito, anche Lombardia Libera!
Articolo aggiornato il 24/09/2015 18:35