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Il 18 agosto 1986 a Casorezzo. 29 anni fa la grandine…

Casorezzo – Erano le 18,30 del 18 agosto 1986. Era una calda giornata d’estate, quando all’improvviso Casorezzo venne investita da una delle peggiori trombe d’aria che abbiano mai colpito la Lombardia a memoria d’uomo. Palle di grandine grandi come arance che colpivano impazzite le case, le macchine, i tetti, i campi.

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Il vento a 80 chilometri orari, e la grandine che vorticava velocissima prima di colpire i suoi bersagli. Oltre alla grandine anche tegole, rami d’albero e altri oggetti si trasformarono in proiettili, in balia del Vento.  I danni furono importantissimi: un vero disastro. Tetti volati via, alberi abbattuti, i raccolti distrutti , automobili gravemente danneggiate. Fortunatamente, ma fu solo per un caso, non vi furono vittime.

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Tanti i feriti colpiti dalla grandine che nei giorni seguenti si recarono al Pronto Soccorso con grandi ematomi.
3 video, montati con le foto dell’epoca, interviste, testimonianze e gli spezzoni dei telegiornali, pubblicati su youtube, documentano in modo magistrale quei momenti a Casorezzo. Eccovi i link per poterli guardare: Parte 1, Parte 2 e parte 3

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Aggiungo il mio ricordo di quel disastro che ho vissuto di persona.

Guardando oggi fuori dalla finestra, si vede lo stesso colore del cielo che c’era 29 anni fa. La pioggia e il freddo improvviso tipico delle grandinate di agosto hanno fatto riaffiorare freschissimi i ricordi di quei momenti tremendi di 29 anni fa. Sullo sfondo il suono di una sirena dei vigili del fuoco.
Allora fidanzati, ci saremo sposati dopo pochi giorni, io e mio marito stavamo andando a casa dei miei suoceri a Casorezzo, venendo da Milano, a bordo della 127 di mia suocera.

Fummo raggiunti dal vento fortissimo a Vittuone, si vedeva che si trattava di un tornado. Decidemmo di proseguire. Fra Arluno e Ossona iniziò la grandine, fortissima. La nostra 127 fu colpita parecchie volte, poco prima del ponte dell’autostrada, allora ad Arluno, un chicco di gradine grande come un’arancia colpì il parabrezza e lo incrinò.  Fu un momento spaventoso. Sotto quei colpi pensai che sarei morta colpita da un sasso di ghiaccio 20 giorni prima del mio matrimonio. Poi passò. Davanti a noi il disastro.

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A Casorezzo, la casa era completamente allagata. Dal tetto pieno di buchi continuava ad entrare acqua anche se aveva spesso di piovere. Le due automobili sembravano dei groviera. In cantina c’erano almeno 40 centimetri di acqua gelata, davvero gelata. La luce era saltata e il  si trovava dalla parte opposta della cantina. Facemmo una cosa davvero stupida. Tolte le scarpe entrammo nell’acqua fredda per raggiungere il contatore e tentare di riavviarlo. Grazie al cielo, la corrente elettrica non c’era.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

7 pensieri riguardo “Il 18 agosto 1986 a Casorezzo. 29 anni fa la grandine…

  • Paolo Colombo non ho trovato nulla in rete che parli di quello che successe a Ossona. Come sempre, Cronaca Ossona è a disposizione. Basta mandarmi i testi (300 parole) e qualche foto copyright free, ed essere disponibili a metterci faccia e nome, e publico senzaproblemi.

  • prima anche mio marito viveva a Cesano Boscone. Era mio suocero che, avendo qui l’azienda, conosceva Ossona. La prima volta che incontrai mia suocera, mi invitò a passare il giorno di Santo Stefano a Ossona. Lei intendeva in compagnia di amici loro, e io invece pensai, “Mah, si vede che hanno la casa in montagna “….

  • in quel momento, Paolo, per me Ossona era solo un punto in cui passavo per andare a Casorezzo dove si erano appena trasferiti i genitori del mio fidanzato. Io vivevo a Cesano Boscone

  • Non so dove vivevi ma a casa mia non rimase intera neanche una tegola. Se conta solo la citazione del tg non ci siamo proprio Ossona fu devastata come Casorezzo

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