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La notizia che il revisore dei conti del Comune di Ossona ha dato un parere non favorevole al bilancio di previsione perchè i conti porteranno a non rispettare il patto di stabilità ha portato immediatamente a chiedersi quali saranno le conseguenze concrete di questo fatto.
La sanzioni per i Comuni che non rispettano il patto di stabilità sono molto pesanti. Approvare il Bilancio di previsione contro il parere del revisore dei conti, con dei consigli come quelli dati, in queste condizioni, potrebbe essere molto pericoloso anche se gli effetti si vedranno solo nel 2016 quando sarà approvato il rendiconto di gestione e non sarà più possibile tornare indietro di un anno. Se a dicembre 2015 non si saranno recuperati i quasi 500 mila euro delle tasse non versate nell’ambito della vicenda ex-Bertola ed altre, permettendo così la cancellazione del fondo crediti inesigibili, il patto di stabilità non sarà rispettatoe scatteranno le sanzioni. Elenchiamo alcune di quelle generiche, ma per conoscere la situazione concreta applicabile al caso di Ossona, bisognerà attendere la fine del mese, e vedere se i consiglieri voteranno o meno il bilancio di previsione, prendendosi personalmente la responsabilità di sforare il patto in condizioni simili a quelle di Ossona. Io, però, se fossi stata eletta consigliere comunale a Ossona, per sicurezza, sceglierei l’ultima metà di luglio per le vacanze al mare, oppure eviterei con cura di essere presente in aula al momento del voto, assicurandomi che la segretaria metta a verbale la mia assenza dall’aula, a meno che perlomeno una parte onsistente della maggioranza decida di votare contro il Bilancio di Previsione.
Questo sono solo alcune delle sanzioni generiche applicate ai Comuni che non rispettano il patto di stabilità: l’anno prossimo (2016) i trasferimenti statali saranno ridotti per un importo pari alla differenza tra il risultato del bilancio rendiconto e il bilancio di previsione; i limiti agli impegni di spesa correnti per i servizi ai cittadini non potranno superare il dato più basso degli ultimi 3 anni ( cioè nessun nuovo servizio per i cittadini e eliminazione di quelli messi in atto negli ultimi tre anni). Divieto di aprire mutui per le opere pubbliche; divieto di assunzione di personale e affidare incarichi esterni coordinati e continuativi. Riduzione del 30% delle indennità e dei gettoni di presenza degli amministratori e quello che è peggio per noi residenti a Ossona aumento dello 0,3% dell’addizionale IRPEF, che comporta un ulteriore salasso al portafoglio dei cittadini, anche a Ossona, Comune in cui le tasse sono già al massimo consentito per legge.
Articolo aggiornato il 13/07/2015 15:07