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Alcune questioni sono piuttosto confuse, in effetti, ed è normale chiedersi da che parte stia Forza Italia a Roma, che continua a tenere i piedi in due scarpe, una al governo con Angelino Alfano, e l’altra nelle regioni e nei comuni del Nord dove si sta per andare ai ballottaggi con una forte alleanza con la Lega Nord. Oggi il due governatori di Lombardia e Veneto, Roberto Maroni e Luca Zaia, si sono espressi contro la possibilità di accogliere nuovi clandestini, che Angelino Alfano ha tentato di imporre loro. “Il nostro no era e resta totale, granitico ed estremamente motivato. Li impongano pure, li mettano nelle topaie delle caserme dismesse, ma se ne assumeranno tutta la responsabilità.” ha detto Luca Zaia, supportato anche da Roberto Maroni. “Respingo al mittente questo ultimatum del governo, noi siamo totalmente contrari. Abbiamo già avuto un carico eccessivo, non siamo disponibili a riceverne ancora”. Anche Deborah Serracchiani, dal Friuli, ha detto basta clandestini (le chiama “presenze”) e non è difficile immaginare che ora anche la Liguria, con il novello governatore Toti, seguirà la linea del No alle richieste di Alfano.
Ieri la maggioranza di governo ha perso due parlamentari al Senato, quello dove da sempre i numeri hanno gli equilibri più delicati. Il Partito Popolare di Mario Mauro è passato all’opposizione con delle motivazioni estremamente serie: “Riforme non condivise, condotte in modo improvvisato ed approssimativo, con una improvvida esaltazione del carattere monocolore dell’Esecutivo sono alla base di una decisione che è innanzitutto un giudizio definitivo su una gestione politica che sta tenendo in stallo l’Italia, la sua economia e il suo bisogno di crescita” ha dichiarato Mario Mauro ai giornali nell’annunciare la scelta della direzione del suo partito. Raffaele Fitto ha costituito un gruppo diviso da quello di Forza Italia, anche se non ha ancora fatto il passo necessario per uscire dalla maggioranza. Ora il governo può contare su 170 senatori e ci sono ancora 3 senatori che sembrano, da quanto dicono in giornali vicini a seguire la scissione di Civati e i dissidenti all’interno del PD. Il minimo per ottenere la maggioranza è di 161 senatori, Renzi ha quindi solo 6 senatori di “riserva” su cui può contare. Un po’ pochi per fare sonni tranquilli. Il momento e le condizioni per votare la sfiducia ad Alfano ed averla vinta sul governo sembrano le migliori. Perchè Forza Italia e i Fittiani a Roma hanno detto di no? ( Fonte: corrieredellasera.it; repubblica.it)
Articolo aggiornato il 04/06/2015 20:28