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Il Gay Milano Pride e Fabrizio Cecchetti: una battaglia di civiltà

L’ufficio di presidenza del consiglio della Regione Lombardia ha approvato, come aveva già fatto lo scorso anno, il patrocinio regionale gratuito per il Gay Milano Pride,  una serie di convegni e manifestazioni che spiegano i motivi della richiesta di diritti civili per i gay e per le coppie di fatto.

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Oggi si è scatenata una bufera che ha colpito il vicepresidente del consiglio regionale Fabrizio Cecchetti,  della Lega Nord, perchè il patrocinio è stato dato grazie al suo voto a favore. “Il mio SI’ al patrocinio gratuito al Milano Pride è un voto a sostegno del Dialogo e della Libertá. NO alle adozioni per le coppie omosessuali, ma SI’ ai Diritti Civili per tutti.” Scrive Fabrizio Cecchetti sulla sua bacheca Facebook.

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“I diritti non si misurano. Se c’è una fetta di società che reclama attenzione è compito del legislatore anche ascoltare ed eventualmente poi normare quello che il tempo e i costumi hanno modificato e cambiato.”  Il voto di Fabrizio Cecchetti è stato fondamentale per l’ottenimento del patrocinio gratuito concesso dall’ufficio di presidenza con 3 voti favorevoli, 1 astenuto e 1 solo voto contrario, probabilmente quello dell’NCD.

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Fabrizio Cecchetti ha risposto con molta calma alle polemiche che si sono scatenate nei sui confronti, e che sono arrivate da parte di Roberto Formigoni. “Certo, sono il primo a essere contrario alle adozioni per le coppie omosessuali e dunque un convinto sostenitore della famiglia naturale”. Regione Lombardia concretizza questi valori con aiuti finanziari a mamme e papà, a cominciare dagli incentivi alla natalità, fino all’asilo nido e alla scuola, e non certo negando ad altri il sostegno a manifestare per il riconoscimento di alcuni diritti civili. “Gli uffici del Consiglio regionale non hanno poi trovato nulla di sconveniente o fuori norma” nel programma approvato per il Milano Pride. “Io sto con tutti i cittadini lombardi.”

Le posizioni della Lega Nord in tema di diritti civili e Milano pride

milano pride. Il Gay Milano Pride e Fabrizio Cecchetti: una battaglia di civiltà - 26/05/2015

Le posizioni più aperte e tolleranti della Lega Nord in materia del riconoscimento di diritti civili delle coppie di fatto, gay o non gay, non sono nuove e i primi contatti sono iniziati con un invito, da parte dell’associazione il Guado, formata da omosessuali cattolici, durante le ultime elezioni politiche del 2013. Ne avevamo già parlato su CronacaOssona.com. Sono poi continuate con un ragionamento che ha coinvolto diversi politici della Lega Nord e diversi esponenti del mondo Lgbt, fino a portare all’apertura del confronto odierno fra le richieste dei cittadini omosessuali lombardi e il consiglio regionale della Lombardia, con la concessione del patrocinio al programma degli eventi e dei convegni organizzati per il Milano Pride.

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I diritti civili di cui le coppie gay lamentano il mancato riconoscimento sono parecchi e riguardano anche le coppie di fatto eterosessuali. Si parla di diritto di reversibilità della pensione, che chi non è sposato perde completamente, mentre potrebbe essere un diritto del pensionato, non sposato o divorziato, lasciare la propria rendita pensionistica in eredità a chi desidera.

D’altra parte, chi ha un assicurazione sulla vita a contenuto pensionistico, può lasciare la rendita a chi desidera, perchè la pensione di reversibilità no, visto che concettualmente sono la stessa cosa? Si parla ancora di diritto all’assistenza ospedaliero dell’accesso alle informazioni mediche, negati a chi non è parente dell’ammalato, o alla possibilità di subentrare negli affitti, nei mutui, e in mille altri contratti.
Con l’apertura favorita dal Vicepresidente Fabrizio Cecchetti si offre quindi la possibilità di migliorare le condizioni di vita e lo stato dei diritti per molti cittadini lombardi.

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

2 pensieri riguardo “Il Gay Milano Pride e Fabrizio Cecchetti: una battaglia di civiltà

  • forse è meglio se rileggi bene l’articolo. Il patrocinio è gratuito, cioè non vengono dati soldi. Inoltre non riguarda l’accontentare i gay, ma alcuni diritti per le coppie di fatto, anche etero,anzi, specialmente etero, i cui componenti, ad esempio non hanno diritto allareversibilità della pensione.

  • teste di cavolo prima di preoccuparvi del gay pride,dovreste preoccuparvi dei lombardi che fanno la fame,dei pensionati al minimo e agli esodati. Chi se ne frega dei gay,rompono solo le palle e i diritti li hanno comunque,mica sono invalidi – No invece si preoccupano di accontentare i gay ,quei soldi della manifestazione regalateli a qualche sfrattato. Minchioni tutti ,ancora non riescono ad avere le priorità i problemi veri e non suinate !!

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