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Ossona, chiedo asilo: Sergio Garavaglia fa il rifondaiolo

Il consigliere comunale Sergio Garavaglia ha superato il consigliere comunale Gilberto Rossi (verdi vas e molte altre cose) a sinistra. Non si tratta di problemi di codice della strada, ma di una mozione che riguarda lo status di profugo e l’iniziativa “Sono profugo anche io: chiedo asilo”, della Lega Nord.  In questa iniziativa, si chiedeva ai cittadini una firma, senza documenti, sulla domanda per poter acquisire lo status di Profugo, protetto quindi dalle legge internazionale che disciplina il diritto di asilo politico.

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Naturalmente, chi è cittadino italiano prima di compilare la domanda di asilo politico che concede, se accettata, lo status di profugo deve dimostrare di essere apolide e quindi deve rinunciare alla cittadinanza italiana. In ballo c’era il sussidio da 700 euro ( forse di più) mensili che lo stato italiano voleva ( e forse vuole ancora) destinare a chi fa domanda di Status di profugo.

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Le domande raccolte e firmate, sono state davvero molte, contenevano quindi anche la clausola di rinuncia alla cittadinanza italiana.
Non so quante siano state a Ossona, ma è sicuro che il modulo , presente anche sul sito internet della Lega Nord, è caduto sotto l’occhio del consigliere di Siamo Ossona, Sergio Garavaglia, che ne ha approfittato per divertirsi e per fare una domanda provocatoria all’amministrazione comunale e all’assessore Monica Porrati. “Monica Porrati ha firmato il modulo e ha rinunciato alla cittadinanza italiana? Nel qual caso, decade anche da consigliere comunale?”

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Umberto Bossi critica Monica Porrati

La faccenda era finita suoi giornali con tanto di locandine esposte in paese e aveva destato parecchia curiosità, tant’è vero che Umberto Bossi, il presidente federale della lega nord, quando è venuto a Ossona, nei suoi discorsi ai militanti aveva fatto rilevare che l’assessore aveva rinunciato alla cittadinanza italiana e l’aveva criticata.  

Le cause di decadenza dallo status di Consigliere comunale

Alla interrogazione del gruppo Siamo Ossona hanno risposto il sindaco di Ossona, Marino Venegoni e Monica Porrati indicando le cause di decadenza e di ottenimento della cittadinanza italiana e dei relativi articoli di legge che la regolano.

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Oggi quella interrogazione è stata trasformata in una mozione: la prima interrogazione era una leggera provocazione politica, cui la risposta poteva essere dello stesso tono, che magari l’assessore Porrati poteva usare per spiegare a fondo iniziativa ai cittadini. Ha però preferito una risposta che non entrasse nel merito politico della questione e non ha risposto alla domanda del consigliere Garavaglia, neppure per prendere le parti del suo partito, promotore dell’iniziativa.

Così la mozione ha spostato a sinistra l’asse politico del gruppo di Siamo Ossona. Come se, durante il sorpasso a sinistra, avesse sterzato e tagliato la strada.

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Viabilità politica a Ossona

Destreggiandosi nella politica di Ossona, si ha la sensazione che più di un autista stia guidando contromano, tanta è la confusione. Comunque, come si dice spesso e specialmente nel caso dei giornalisti, ambasciator non porta pena. Bisogna scrivere la verità e distinguere bene la notizia oggettiva dalla propria opinione. Nel mio caso, dato che sono leghista, do la notizia vera e pulita, perchè da quella non si scappa, e la mia visione sarà ovviamente di parte. In nessun caso vi racconterò mai delle balle o delle notizie non documentate.

Anche se non son iscritta all’ordine de giornalisti (per ora) sono legata al codice morale del Blogger, che obbliga a non imbrogliare il lettore. Infine, mi fido abbastanza delle mie opinioni da riuscire ad esporle con logica e convinzione senza ricorrere alle bugie.

La mozione sui profughi sull’iniziativa Chiedo Asilo

Nella sua mozione Sergio Garavaglia scrive che “Tenuto conto dell’iniziativa pubblica in cui un Assessore ha sottoscritto e fatto sottoscrivere a diversi cittadini la richiesta di essere inseriti nell’elenco dei profughi rinunciando così alla cittadinanza. Vista la risposta del Sindaco ad una nostra interpellanza in proposito che semplicemente cita la legge per avere la cittadinanza italiana. Visto quindi l’ennesima prova di non volontà di non rispondere in modo pertinente alle interpellanze

Il consiglio comunale di Ossona invita

  • – Il Sindaco e la Giunta a censurare i comportamenti provocatori dell’ assessore, non rispettosi della drammatica realtà dei profughi esprimendo a loro solidarietà tramite la approvazione della presente mozione
  • – L ‘Assessore a ritirare ufficialmente la propria sottoscrizione o dimettersi in quanto ha perso i diritti politici
  • – Il Sindaco ad organizzare e promuovere almeno un incontro pubblico e apartitico nel proprio Comune sulle tematiche inerenti lo status di profugo e sulle politiche di accoglienza.”

L’azione politica di Sergio Garavaglia

L’azione politica di Sergio Garavaglia è chiara, come chiari sono i suoi intenti. E’ chiara a tutti meno che ai consiglieri comunali di Ossona che, come al solito, sono accecati dall’odio personale e non riescono a vedere nulla oltre. Il gruppo di Siamo Ossona ha individuato il punto debole dell’amministrazione di Marino Venegoni nell’alleanza Incontro Lega Nord e nell’assessore Porrati il grimandello per far saltare la maggioranza. Il punto è naturalmente la difficoltà ideologica dell’alleanza.

Difatti l’assessore Monica Porrati si troverà, di fronte alla mozione presentata, a dover scegliere fra il voto contrario, che segue la linea della Lega Nord ma minaccia l’unità della maggioranza, e il voto a favore della mozione, che la metterà in rotta di collisione con il suo movimento di riferimento.

Si tratta di un tipo di iniziativa che tocca le corde buoniste dei consiglieri comunali di Incontro che, respingendo la mozione, andrebbero contro i loro principi pro clandestini e profughi e contro le politiche dell’accoglienza da loro stessi peronate, ma approvandola andrebbero contro il “segreto giuramento di non votare mai qualcosa proposta da Sergio Garavaglia, per giusta che sia”.

Inoltre Monica Porrati si troverebbe in estrema difficoltà ad approvarla, seguendo un eventuale voto della maggioranza, e si troverebbe isolata. Quasi sicuramente la scelta cadrà sul voto contrario alla mozione da parte della maggioranza, ma in questo modo chi ha votato Incontro si troverà ad aver votato una amministrazione paraleghista e i loro elettori, quasi tutti iscritti alle Acli, non saranno molto contenti.

Inoltre, sarà molto divertente vedere come affronterà la questione il consigliere Gilberto Rossi, che si troverà sorpassato e dovrà mandare giù la negazione della sua ideologia da parte della maggioranza di Incontro. La situazione potrebbe essere meglio descritta parlando delle difficoltà che si potrebbero trovare nel tentare di dirigere il traffico sulla pista di un autoscontro.

On my opinion, cioè la mia opinione sulla domanda di profugo “Chiedo asilo”

Ho sottoscritto la domanda per rinunciare alla cittadinanza italiana e diventare profugo anche io, ma non ho la più pallida idea se l’abbia fatto o meno anche  assessore Porrati. Io l’ho sottoscritta, rigorosamente senza presentare o indicare i miei documenti e con la vaga speranza che così, magari, avrei potuto avere anche io i 700 euro mensili senza fare un accidente di niente.

L’ho fatto un po’ per seguire il Movimento Lega Nord nella sua iniziativa, ma anche per convinzione politica. A me, ovviamente, non costa nulla mettere una barretta sulla casellina per rinunciare alla cittadinanza italiana, provocatoriamente o meno. Mi ci diverto anche. Figuriamoci! Ho giurato di perseguire l’indipendenza delle nazioni della Padania, utilizzando metodi democratici, ed è dal 1996 che ho la coscienza di aver diritto al riconoscimento dello status di profuga a casa mia.

Mi sento a mio agio nel ruolo dell’indipendentista padana e lombarda, e so che quando la Lega Nord porta avanti una azione politica collettiva fa sempre sul serio, e non per provocazione, e sono quindi consapevole che ho consegnato, con il mio nome e cognome reali anche se non documentati, un foglio che sarà letto da un prefetto.

Oddio, l’attenzione che un prefetto può mettere nel leggere il mio nome rispetto a quello di un consigliere comunale è sicuramente diversa, e in questo ha ragione Sergio Garavaglia quando chiede di ponderare sugli effetti che può avere la firma di un consigliere comunale su un foglio. Anche quando ne chiede dimissioni o di ritirare l’appoggio all’iniziativa se ne capiscono le ragioni, guardando dal suo punto di vista. Ovviamente sono curiosa di sapere quali saranno le scelte Monica Porrati e quali dichiarazioni farà per sostenerle. Dichiarazioni che naturalmente saranno pubblicate come fatto di cronaca politica.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 18/08/2021 18:47

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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