Ieri mattina gli operai della società che si occupa dei tubi dell’acqua è arrivata in via Rimembranze, a Ossona, e dopo una mattina di lavoro intenso ha chiuso la sorgente miracolosa che da qualche settimana sgorgava in mezzo all’asfalto. Dal taglio che hanno fatto pare che abbiano sostituito l’intero tubo che porta l’acqua potabile alle abitazioni dai due lati della strada. Possiamo dire problema risolto? Non lo so. Forse si, forse no. Le condizioni della strada sono tali che parlare di “problema risolto” mi sembra un po’ esagerato e quell’asfalto nuovo, posato da qualche ora sopra il buco effettuato per cambiare il tubo, non mi rassicura. Non saprei davvero. Non sono un tecnico, ma quella leggera ombreggiatura, che sa di rigonfiamento, dà la sensazione di voler scoppiare. In via Rimembranze siamo abituati a convivere con l’acqua. Speravamo che il cambio dei tubi della fogna ci facesse dimenticare gli allagamenti degli scorsi anni e invece vediamo che l’acqua non dimentica via Rimebranze. Magari un bel Geyser ci “sorprenderebbe.
Via Rimembranze, che è uno dei principali accessi del paese, è pronta per accogliere i numerosi turisti che arriveranno per l’Expo 2015, in conseguenza della forte pubblicità che sta facendo l’amministrazione comunale sulle bellezze e le eccellenze del nostro paesino. Da questo punto di vista, mi dispiace della chiusura della sorgente: è stata un’occasione persa per Expo 2015. Però, magari, abbiamo un’altra possibilità. Visto l’aspetto particolarmente vissuto della via potremmo mettere dei cartelli turistici che raccontino come sia stata conservata la memoria ( rimembranza) dei tempi in cui via Rimembranze passava mesi sommersa dalle acque. Potremmo mettere dei cartelli in lamiera ad altezza occhi, esattamente come quelli che indicano l’Auditorium in piazza San Cristoforo, o quello davanti al parcheggio disabili della Posta in via Baracca, o come quello che indica il divieto di sosta in via Leopardi, sotto la casa a ponte. Se riusciamo a cogliere i turisti proprio in mezzo agli occhi con una “tranvata da cartello stradale troppo basso” poi magari non vedono le condizioni delle strade, e si riesce a vendergliela via quasi come la sorgente miracolosa nata in mezzo all’asfalto.
Nota della redazione
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Ilaria Maria PretiGiornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio